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Lanciata Dart, una sonda contro l'asteroide per tentare di deviarlo. È la prima missione del genere

Partita la missione Dart della Nasa: è il primo tentativo di deviare un asteroide con l'impatto di una sonda

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Partita Dart, la prima missione spaziale per tentare di deviare un asteroide. La sonda è stata lanciata alle 7:20 italiane dalla base di Vandenberg in California a bordo di un razzo Falcon 9 e ora inizierà il suo lungo viaggio di oltre 10 milioni di chilometri, che durerà 11 mesi, per colpire e deviare un asteroide di 170 metri di diametro. La missione Dart (Double Asteroid Redirection Test) è stata ideata per valutare la nostra capacità di deviare un asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra.

Partner della missione anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi): a bordo c’è LiciaCube, un microsatellite ‘fotoreporter’ che dovrà filmare l’impatto della sonda contro l’asteroide per valutarne la riuscita.

La sonda si è separata con successo dall’ultimo stadio del Falcon 9 e adesso continua a viaggiare sia grazie alla spinta ricevuta dal lanciatore, sia con il suo sistema di propulsione elettrica.

Una sonda contro un asteroide: cos’è la missione Dart?

Dart della Nasa è la prima di due missioni del programma Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment), la seconda sarà Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con la Nasa, per testare sul campo la possibilità di deviare un corpo celeste in rotta con la Terra attraverso un violento impatto con un piccolo oggetto.

L’obiettivo della missione è quello di colpire violentemente con una sonda Dimorphos, un asteroide di 170 metri di diametro che orbita attorno a un altro asteroide più grande, Didymos. L’urto di Dart, dal peso di 670 chilogrammi, a 21mila chilometri orari, dovrebbe provocare solo un impercettibile spostamento di Dimorphos.

Una piccola variazione dell’orbita che però dovrebbe produrre uno scostamento sempre più grande nel tempo dalla traiettoria iniziale, in modo da evitare una potenziale collisione con la Terra.

Seppur remoto, il pericolo di impatto con grandi corpi celesti esiste davvero e proprio per questo le agenzie spaziali di tutto il mondo stanno sviluppando i primi progetti di difesa planetaria con un solo obiettivo: evitare di farci fare la fine dei dinosauri.

Per la parte americana la missione è nata dalla collaborazione fra la Nasa e il Laboratorio di fisica applicata dell’università Johns Hopkins; per la parte italiana è coordinata dall’Asi e vi partecipano Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Università di Bologna, Politecnico di Milano, Università Parthenope di Napoli e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

“Con Dart per la prima volta potremo davvero valutare le nostre capacità di poter modificare l’orbita di una asteroide potenzialmente pericolo”, ha commentato all’Ansa Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Missione Dart, c’è anche un microsatellite italiano

A raccontare in tempo reale gli ultimi istanti della sonda Dart e successivamente misurarne gli effetti sull’asteroide sarà LiciaCube, il microsatellite interamente realizzato a Torino da Argotec, per conto di e in collaborazione con Asi.

“Il suo ruolo sarà molto importante per la riuscita dell’intera missione – ha aggiunto Saccoccia – e sono state molte le sfide tecnologiche da affrontare anche perchè il microsatellite dovrà gestire in modo indipendente le fasi operative e le varie possibili situazioni che si troverà davanti”.

Quando arriverà a 10 giorni dall’impatto previsto, LiciaCube si separerà da Dart per portarsi a circa 50 chilometri di distanza navigando in forma autonoma, per filmare l’impatto con l’asteroide con le sue 2 telecamere Leia (Liciacube Explorer Imaging for Asteroid) e Luke (Liciacube Unit Key Explorer).

LiciaCube sarà il satellite italiano ad operare più lontano dalla Terra e sarà gestito da una squadra tutta italiana coordinata da Elisabetta Dotto dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Lanciata la missione Dart Fonte foto: ANSA
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