Lancia dell'acido sul viso di un uomo a Salerno durante una lite: arrestato cinque mesi dopo l'aggressione
Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere con l'accusa di tentata deformazione dell'aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso
Aveva lanciato l’acido sul volto di un connazionale nel mezzo di una discussione. A cinque mesi di distanza dall’aggressione, Mohamed Zaroual è stato arrestato con l’accusa di tentata deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso. Lo riporta il ‘Mattino’.
L’arresto
Secondo quanto riportato dagli uomini della Squadra mobile, lo scorso febbraio, l’uomo avrebbe lanciato del liquido corrosivo addosso ad un connazionale a seguito di un violento litigio.
Su richiesta della procura di Salerno il gip ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Zaroual, eseguita dagli agenti della polizia di Stato che hanno ammanettato e condotto l’uomo nel penitenziario cittadino.
Il caso di Lucia Annibali
Soltanto di una settimana fa è arrivata la notizia della scarcerazione di uno degli sfregiatori di Lucia Annibali, l’avvocatessa ed ex deputata sfigurata con l’acido nell’aprile del 2013 su mandato dell’ex fidanzato.
Dopo aver scontato 10 anni dei 12 inflitti con sentenza definitiva, Rubin Talaban è infatti tornato in Albania tramite una norma sui reati commessi da stranieri che prevede che il condannato venga espulso e riportato in patria con il divieto di rientrare in Italia per dieci anni.
È ancora in prigione il complice e connazionale Altistin Precetaji, anche lui condannato a 12 anni di reclusione, così come l’ex fidanzato della donna che aveva commissionato l’aggressione con l’acido, Luca Varani, recluso con una pena a 20 anni.
Alla notizia della liberazione di Rubin Talaban, Lucia Annibali ha commentato così: “Sono passati 10 anni, ci sta. È andata come doveva andare. Era stato condannato a 12 anni, ne ha scontati nove qui, si sapeva che sarebbe stato espulso”.
L’ex parlamentare, 45 anni eletta con il Pd e poi passata in Italia viva, oggi difensore civico della Regione Toscana ha raccontato anche della lettera ricevuta da Talaban nel 2019, nella quale l’uomo chiedeva “in qualche modo perdono”: “Già all’epoca era il più consapevole. Spero che abbia capito quanto male ha fatto. E comunque – sottolinea la donna – non mi fa paura. È in Albania”.