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La vivandiera di Matteo Messina Denaro condannata: 13 anni a Lorena Lanceri per concorso esterno alla mafia

Lorena Lanceri è stata condannata a 13 anni e 4 mesi. Il marito, Emanuele Bonafede, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi. I due coniugi agevolarono Matteo Messina Denaro durante la latitanza

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Concorso esterno in associazione mafiosa: il gup di Palermo ha condannato Lorena Lanceri a 13 anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato. La donna per mesi si mise a disposizione di Matteo Messina Denaro. Il suo coinvolgimento emerse dopo la cattura del boss.

Condannato Emanuele Bonafede

Condannato anche il marito della donna, Emanuele Bonafede: per lui 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.

Emanuele Bonafede è il cugino del geometra che ha prestato l’identità al boss.

Matteo Messina Denaro dopo l'arrestoFonte foto: ANSA

Oltre 13 anni a Lorena Lanceri

A Lorena Lanceri era inizialmente stata contestata anche l’ipotesi di favoreggiamento, ma nel corso delle indagini il capo d’imputazione venne modificato.

L’inchiesta che ha fatto luce sul ruolo di Lorena Lanceri ed Emanuele Bonafede nella latitanza di Matteo Messina Denaro è stata coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. L’accusa in aula è stata sostenuta dai pm Gianluca de Leo e Piero Padova.

I due coniugi per mesi ospitarono il latitante Matteo Messina Denaro a pranzo e cena nella loro casa di Campobello di Mazara.

Questo comportamento, scrivono gli inquirenti ebbe l’effetto di consentire al padrino “non solo di trascorrere molte ore in piena tranquillità e in loro compagnia in un contesto domestico-familiare ma, anche e soprattutto, di incontrarsi con numerose persone e infine, ma non per importanza, di entrare ed uscire dalla loro abitazione effettuando accurati controlli per ridurre il rischio di essere avvistato dalle forze dell’ordine”.

Intanto le indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro proseguono: il 2023 si è chiuso con l’arresto della figlia di Laura Bonafede e con l’arresto dell’imprenditore Giovanni Vassallo.

Le lettere di Diletta a Matteo Messina Denaro

Secondo quanto ricostruito, Lorena Lanceri scrisse una serie di lettere al boss, firmandosi come “Diletta”.

Il contenuto di quelle missive era carico di affetto e stima. “Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare facendomi un regalo in grande stile. Quel regalo sei tu”, scrisse in un’occasione.

E in un’altra lettera la donna scriveva così: “Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini. Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza“.

“Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione… ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti. Sei un grande anche se non fossi MMD. Tua Diletta”.

Condannati Lorena Lanceri ed Emanuele Bonafede
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