La variante Omicron è come un raffreddore? La risposta di Silvestri e il duro avvertimento ai non vaccinati
Cosa vuol dire che la variante Omicron del coronavirus si sta "raffreddorizzando" e quali sono le conseguenze: risponde l'immunologo Silvestri
La variante Omicron è come un raffreddore? In molti, mentre i contagi esplodono in Italia e milioni di persone sono in isolamento dopo un contatto positivo, si chiedono se la nuova mutazione del coronavirus sia più simile a un raffreddore che al Covid-19. Una possibile risposta è arrivata da un esperto, l’immunologo Guido Silvestri.
Variante Omicron come un raffreddore? La posizione di Silvestri
Mentre sempre più italiani fanno i conti con la variante Omicron, che il giorno di Natale era al 45% del totale dei casi, “non sono le feste che ci immaginavamo e abbiamo ancora davanti un periodo difficile”, ha esordito Guido Silvestri in un’intervista al Corriere della Sera.
Tuttavia, ha osservato l’esperto, “dobbiamo avere fiducia: i dati che raccogliamo ogni giorno indicano che la variante Omicron, benché molto trasmissibile, è meno aggressiva e molto di rado ha conseguenze serie sui vaccinati. La controprova l’abbiamo dagli ospedali che non sono sotto pressione nemmeno nella Londra con un milione di contagiati”.
“La speranza è che il virus si stia raffreddorizzando”, ovvero la variante Omicron sta diventando come un raffreddore.
Variante Omicron e la pressione sugli ospedali
Una delle prove che la Omicron sta diventando come un raffreddore arriva dalla minore pressione sugli ospedali che stiamo osservando.
“Siamo, e credo resteremo, lontani dalle emergenze delle prime ondate del coronavirus – ha spiegato Silvestri -. In Italia siamo saliti da 800 ricoveri in terapia intensiva a poco più di mille. Un altro mondo rispetto ai 4000 dei tempi peggiori, nonostante la rapida crescita dei contagi”.
La variante Omicron, al momento, non sta mettendo sotto pressione gli ospedali
Ad esempio, in Gran Bretagna, con due milioni di contagiati “non c’è emergenza ospedaliera: ad oggi 842 pazienti in terapia intensiva in tutto il Regno Unito. Nei periodi più difficili della pandemia erano 5000. All’inizio di Omicron il team dell’Imperial College aveva previsto per fine anno fino a cinquemila morti al giorno: sono 120″.
Variante Omicron, “l’emergenza vera è la quarantena”
Secondo Silvestri il vero problema che si registra negli ospedali non è la pressione in terapia instensiva ma il “funzionamento. Con tanti medici e infermieri in quarantena sta diventando difficile costruire le squadre per gestire adeguatamente i servizi sanitari”.
“È venuto il momento di essere più elastici con le quarantene: rischiamo di bloccare tutto – ha aggiunto Silvestri dichiarandosi favorevole alla mini quarantena -. Se guarisci e hai due rapid test negativi torni al lavoro: abbiamo troppi medici e paramedici giovani, asintomatici, bloccati a casa. Non possono curare altri malati”.
Variante Omicron non attacca i polmoni? La risposta di Silvestri
Infine, sempre sulla variante Omicron, “sono incoraggianti le ultime sperimentazioni dell’immunologo di Cambridge, Ravindra Gupta. Confermano quanto verificato a Hong Kong sulla minor aggressività di Omicron”, ovvero “che il virus è meno bravo a infettare le cellule del polmone”.
“Il virus – ha concluso Silvestri – sembra specializzarsi nell’attacco alle alte vie respiratorie, mentre diventano rari i casi di polmonite severa soprattutto nei vaccinati”.