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La truffa del finto carabiniere colpisce ancora, rubati 7 mila euro a un'anziana: come funziona il raggiro

Nuovo caso della truffa del finto carabiniere nel Palermitano, dove una donna di 85 anni è stata derubata di 7mila euro: denunciate due 21enni

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Un nuovo caso della cosiddetta “truffa del finto carabiniere” nel Palermitano ai danni di una donna di 85 anni. I militari dell’Arma della stazione di Roccamena, comune della provincia del capoluogo siciliano, hanno denunciato due donne di 21 anni di Pozzuoli e Bacoli, nel Napoletano, per truffa aggravata in danno di anziani. La vittima del raggiro è stata derubata di 7mila euro.

Il caso nel Palermitano

L’85enne residente nel Palermitano aveva denunciato lo scorso 10 dicembre 2024 di essere stata truffata telefonicamente, da un presunto carabiniere che l’aveva contattata per informarla di un grave incidente causato dal fratello.

La donna era stata convinta dal sedicente militare a consegnare a titolo di cauzione una somma di 7mila euro in contanti, ritirati da una complice a casa dell’anziana vittima.

anziani-truffa-finto-carabiniereFonte foto: ANSA

Campagna di informazione dell’Arma sulla truffa del finto carabiniere

Le raccomandazioni

Le indagini realizzate dai carabinieri di Roccamena, con la collaborazione del nucleo investigativo di Monreale, hanno consentito di risalire alle identità delle due donne residenti nel Napoletano, ritenute le autrici della truffa.

Anche in questo caso, l’Arma ribadisce le raccomandazioni sui raggiri da parte di delinquenti che, sfruttando le preoccupazioni delle persone anziane, si spacciano per sedicenti carabinieri o professionisti, chiedendo al telefono del denaro per il risarcimento di danni o per il pagamento di spese giudiziarie.

I carabinieri sottolineano come il sistema giuridico italiano non preveda il pagamento di una cauzione per rilascio di soggetti in custodia cautelare, né tantomeno i militari dell’Arma possono chiedere somme o oggetti di valore ai cittadini.

I carabinieri dedicano parte della loro attività quotidiana alle campagne informative in centri anziani, parrocchie e attraverso i media, per sensibilizzare i potenziali bersagli sul rischio truffe.

Come funziona la truffa del finto carabiniere

La dinamica della cosiddetta “truffa del finto carabiniere” è sempre la stessa: facendo leva sull’anzianità e la scarsa dimestichezza con la tecnologia, i malviventi contattano telefonicamente l’ignara vittima, inventando un finto incidente o danno di altro tipo provocato da un parente.

Approfittando dello stato di ansia e spesso di confusione della persona anziana, il truffatore chiede il pagamento di una somma per evitare che il presunto figlio o nipote della vittima venga arrestato, comunicando l’arrivo nell’abitazione di un complice, nei panni di un militare dell’Arma o di un avvocato, per ritirare il contante.

Spesso il malfattore costringe il soggetto dall’altra parte del telefono a rimanere in linea, sia per mantenere alto il livello di agitazione sia per evitare che la vittima possa contattare le autorità.

Uno degli ultimi casi di truffa del finto carabiniere è sfociata in una rapina da 3 milioni di euro ai danni di un’ottantenne romana, derubata in casa da un finto maresciallo e un finto avvocato dopo essere stata convinta che la figlia fosse stata fermata a Venezia per un incidente.

truffa-carabiniere Fonte foto: ANSA
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