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La Transnistria chiede aiuto alla Russia di Putin, ipotesi di annessione del territorio tra Moldavia e Ucraina

La Transnistria ha chiesto aiuto alla Russia di Vladimir Putin: cosa potrebbe accadere adesso al territorio collocato tra la Moldavia e l'Ucraina

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Le autorità della Transnistria, autoproclamata entità separatista filorussa tra la Moldavia e l’Ucraina, hanno chiesto aiuto alla Russia di Vladimir Putin contro le “pressioni” di Chisinau. Cosa potrebbe accadere ora?

La richiesta della Transnistria alla Russia di Putin

Stando a quanto riferito dall’agenzia di stato russa ‘Tass’, le autorità della autoproclamata Repubblica della Transnistria hanno richiesto l'”aiuto” a Vladimir Putin contro le “pressioni” del governo moldavo. La decisione è stata presa dai partecipanti al Congresso dei deputati che si è tenuto a Tiraspol su iniziativa del presidente Vadim Krasnoselsky.

Nella risoluzione si legge: “Facciamo appello al Consiglio della Federazione e alla Duma di Stato della Federazione Russa con la richiesta di attuare misure per proteggere la Transnistria nel contesto della crescente pressione da parte della Moldavia, tenendo conto del fatto che oltre 220 mila cittadini russi risiedono in maniera permanente sul territorio della Repubblica Moldava e l’esperienza positiva unica del mantenimento della pace russa sul Dniester, nonché lo status di garante e mediatore nel processo negoziale”.

TransnistriaFonte foto: iStock / Getty Images

La Transnistria è una lingua di terra tra il fiume Dniester e l’Ucraina.

La reazione internazionali al caso Transnistria

La richiesta della Transnistria è stata raccolta in breve tempo dal ministero degli Esteri russo, che in una nota ha fatto sapere che “proteggere gli interessi dei residenti della Transnistria, i nostri compatrioti, è una priorità”.

Dagli Stati Uniti d’America e dall’Unione europea è emerso il timore che la Russia possa essere intenzionata ad annettere la Transnistria. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha smentito: “Sono mere congetture”. Poi ha accusato la Nato di stare “cercando di plasmare un’altra Ucraina dalla Moldavia” contro il volere £della maggioranza della popolazione moldava”.

Daniel Voda, portavoce del governo della Moldavia, ha negato che ci sia timore di un’escalation: “Questo evento è stato pianificato da coloro che si trovano sul lato sinistro del Dniester e del Cremlino. Non vediamo un pericolo di destabilizzazione. Osserviamo molto da vicino e ripetiamo che anche questa regione vuole pace e sicurezza”.

Più timoroso, invece, è apparso il primo ministro polacco Donald Tusk: “La minaccia di un intervento russo, o almeno di una provocazione, è permanente. Questo non sorprende, ma dimostra quanto sia pericolosa la situazione, non solo per l’Ucraina”.

Transnistria tra Moldavia e Ucraina: perché è importante per la Russia

La Transinistria, collocata tra il fiume Dniester e l’Ucraina, si è dichiarata indipendente dalla Moldavia in seguito al crollo dell’Unione Sovietica.

Nel 1992 i separatisti hanno combattuto una guerra contro il governo filo-occidentale moldavo, che si è conclusa con centinaia di morti e con l’intervento della Russia a fianco dei ribelli.

In un referendum del 2006 non riconosciuto dalla comunità internazionale, il 97,1% degli elettori ha sostenuto l’adesione alla Russia.

In Transnistria è ancora ben viva la simbologia sovietica: per esempio, sulla bandiera campeggia la falce e martello e, nel centro della capitale Tiraspol, c’è un’enorme statua di Lenin (un suo busto si trova, invece, all’ingresso del municipio).

La Transnistria include al suo interno la maggior parte delle infrastrutture industriali della Moldavia, ma il suo potenziale economico è limitato dal suo isolamento internazionale. L’autoproclamata entità separatista è sostenuta economicamente, politicamente e militarmente dalla Russia, che in Transnistria ha circa 1.500 soldati.

Putin Fonte foto: ANSA - EPA/ALEXANDER KAZAKOV/SPUTNIK/KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT
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