La tragedia del bus di Mestre raccontata da un soccorritore: "Sembrava un terremoto, salvato donne e bambini"
L’operaio nigeriano Odion Eboigbe è stato tra i primi soccorritori ad arrivare sotto il viadotto di Mestre: “I miei vestiti erano coperti di sangue”
Nell’incidente dell’autobus di Mestre sono emerse diverse storie dei soccorritori che hanno aiutato a salvare le persone coinvolte. Tra queste c’è quella di Odion Eboigbe, operaio nigeriano, tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia. L’uomo ha raccontato la sua esperienza all’ANSA, ricostruendo i minuti concitati dell’intervento dopo lo schianto del pullman precipitato dal cavalcavia Vempa nella serata di martedì 3 ottobre.
- Lo schianto di Mestre ha ricordato un terremoto
- Il racconto del soccorritore: “Salvato donne e bambini”
- La ricostruzione di un altro soccorritore e le indagini
Lo schianto di Mestre ha ricordato un terremoto
“Ero in cucina quando ho sentito il rumore di un freno e poi un fortissimo rumore. Sembrava un terremoto. Il mio amico mi ha detto che era caduto un bus. Siamo arrivati lì e abbiamo salvato donne, bambini e un ragazzo”, ha detto Odion Eboigbe.
L’operaio ha poi raccontato dell’arrivo della polizia e dei vigili del fuoco e dell’aiuto che lui e altri suoi conoscenti hanno continuato a dare, nonostante la situazione di pericolo.
Il racconto del soccorritore: “Salvato donne e bambini”
“Ci hanno dato dei guanti per continuare ad aiutare, ma non si poteva entrare perché c’erano le fiamme”, ha proseguito l’operaio.
“I miei vestiti erano pieni di sangue, mi sono dovuto cambiare. Noi abbiamo fatto quello che potevamo, ma mi dispiace per le persone che sono morte”, ha detto ancora all’ANSA Eboigbe. Sul posto di lavoro, ha proseguito l’operaio che è stato tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente di Mestre, i colleghi hanno chiesto informazioni sull’accaduto e gli hanno fatto i complimenti per quello che ha fatto.
Nell’incidente hanno perso la vita 21 persone, mentre altre 15 (tra cui 3 bambini) sono rimaste ferite. Otto di queste sono in condizioni molto gravi, ricoverate in diversi ospedali del Veneto e di altre regioni.
La ricostruzione di un altro soccorritore e le indagini
Primo soccorritore a giungere sul posto, Bucaj Bujar ha detto di essere ancora scosso per quando accaduto a Mestre.
“Ho aiutato una bambina a uscire dal bus, sono riuscito a dare una mano a due ragazzi e poi ho chiesto aiuto a qualcuno che era vicino, ma nessuno mi ha aiutato”, ha detto nel corso di un’intervista a Tgcom24. “Un signore mi ha lanciato un estintore dal cavalcavia, l’ho preso e ho cercato di spegnere il fuoco”, ha proseguito.
Sulle cause della tragedia di Mestre sono in corso gli accertamenti della Procura di Venezia. Le ipotesi principali, al momento, sono quelle di un guasto tecnico al mezzo o di un malore improvviso che ha colpito l’autista, tra le vittime dello schianto. Sotto accusa, inoltre, le condizioni del guardrail del viadotto.