La terra continua a tremare nel Napoletano: sciame sismico nella notte sveglia la popolazione
Continua a tremare la terra nella provincia di Napoli, dove nella notte 18 scosse sono state registrate nel territorio del comune di Pozzuoli
Continua l’attività tellurica nella zona dei Campi Flegrei dove, dopo le centinaia di scosse registrate nell’ultimo periodo di tempo stanno facendo salire la preoccupazione nella popolazione. Nella notte, diverse scosse sono state avvertite a Pozzuoli, con le persone che sono scese in strada per mettersi al riparo.
Le scosse nella notte a Pozzuoli
Una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 2.5, è stata registrata alle ore 04:48:59 di lunedì 21 agosto nella zona dei Campi Flegrei, a due chilometri di profondità e a circa 3 chilometri dal comune di Pozzuoli, nel Napoletano.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione anche a Bagnoli, nella zona occidentale del capoluogo campano, e molti cittadini sono scesi in strada dopo essere stati svegliati dalla scossa. Non sono comunque stati segnalati danni a cose o persone.
L’area del Napoletano nella quale sono state avvertite le scosse nella notte del 21 agosto
Ma oltre a questa di 2.5 Md, diverse altre scosse di minore intensità sono state registrate sia nella notte che nei giorni scorsi, e la preoccupazione dei cittadini rispetto alla sismicità dell’area dei Campi Flegrei cresce ogni giorno di più.
Le scosse degli ultimi mesi
Quelle di questa notte non sono però scosse isolate, ma seguono uno sciame sismico che da diversi giorni sta coinvolgendo la zona dei Campi Flegrei, facendo registrare centinaia di movimenti della terra.
Nella sola giornata di venerdì 18 agosto, secondo i dati in possesso del comune di Pozzuoli, sono state registrate oltre 150 scosse, quasi tutte con magnitudo inferiore a 1.9. Sono state invece sette le scosse di magnitudo uguale o superiore a 2, alcune delle quali avvertite dalla popolazione.
Nella notte appena trascorsa invece, sono stati rilevati in via preliminare 18 terremoti con magnitudo superiore allo 0 e con una massima di 2.5, per l’appunto quella registrata dall’INGV (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) alle 04:48:59.
La pericolosità dei Campi Flegrei
Come spiegato sul sito della Regione Campania, i Campi Flegrei sono caratterizzati da un “sistema vulcanico”, formato da “numerosi crateri”, che spaventano “soprattutto per l’incertezza legata alla localizzazione della bocca eruttiva”.
“I Campi Flegrei, a differenza del Vesuvio che è formato da un cono unico e visibile, sono una vasta area di origine vulcanica, ampia circa 12x15km, fatta di colline, in cui non si ha immediata percezione del rischio”. Inoltre, l’assenza di eruzioni visibili recenti, crea una mancanza di percezione del rischio nella popolazione.
L’enorme caldera dei Campi Flegrei è inoltre nota per il fenomeno del bradisismo, ovvero un continuo sollevarsi e abbassarsi dell’area, come un costante “respiro” della terra. E purtroppo, non c’è modo di prevedere con certezza una eventuale eruzione, che avverrebbe in un’area che ospita “circa 500mila abitanti della zona rossa e 840mila della zona gialla”.