La storia della prima foto di Oliviero Toscani scattata a Rachele Mussolini durante la tumulazione del Duce
La storia della prima foto di Oliviero Toscani scattata a 14 anni, immortalando Rachele Mussolini nel giorno della tumulazione del Duce a Predappio
Oliviero Toscani è morto a 82 anni. Una vita tutt’altro che banale, quella del fotografo originario di Milano, figlio d’arte di uno storico fotoreporter del Corriere della Sera, segnata da una carriera iniziata precocemente grazie a uno scatto a Rachele Mussolini a Predappio, nel 1957, durante la tumulazione del Duce.
- La prima foto di Oliviero Toscani scatta a 14 anni: immortalata Rachele Mussolini
- Una famiglia di fotografi
- Il messaggio di Benetton dopo la morte
La prima foto di Oliviero Toscani scatta a 14 anni: immortalata Rachele Mussolini
La storia della prima foto scattata da Oliviero Toscani a soli 14 anni, che gli valse la pubblicazione sul Corriere della Sera con cui lavorava il padre (anche lui fotografo), l’ha raccontata nel libro Caro Avedon.
Ecco le parole di Toscani:
“Ho pubblicato la mia prima fotografia all’età di 14 anni, nel luglio del 1957 (in realtà era il 31 agosto 1957, ndr). Mio padre mi portò a Rimini per il concorso di Miss Italia. Improvvisamente, fu chiamato dalla redazione del Corriere della Sera. Quel giorno, alcuni irriducibili sostenitori del fascismo avevano deciso di trasferire i resti di Mussolini a Predappio, in provincia di Emilia-Romagna, per seppellirli lì. Era un evento sensazionale, non lontano da dove ci trovavamo. Nel 1945 i fascisti avevano nascosto il corpo del Duce e, da allora, nessuno sapeva con certezza dove si trovasse. Mio padre aveva fotografato Mussolini morto, appeso alla celebre stazione di servizio, prima che la folla infuriata profanasse il suo corpo. Ci precipitammo a Predappio. Appena arrivati al cimitero, mio padre mi consegnò una Leica e disse: “Se vedi qualcosa di interessante, immortalalo subito”. Mi arrampicai tra le croci del cimitero; c’era una folla numerosa, camicie nere, forze dell’ordine, caos e confusione. Fu allora che, un po’ in disparte, notai una Fiat 1400 nera parcheggiata lontano dagli sguardi curiosi. Due carabinieri salutarono una donna vestita completamente di nero, con il volto nascosto da un velo. Mi avvicinai strisciando. Provai a fotografarla mentre avanzava. I fascisti mi notarono e mi spinsero via, ma riuscii a scattare prima di cadere. Tornati a Milano, mio padre sviluppò il rullino. Sorprendentemente, mi mostrò l’ultimo negativo e esclamò: “Oliviero! Oggi sei tu l’autore della fotografia del giorno!”. Fu così che la foto di Rachele Mussolini in lutto fece il giro del mondo. E fu così che decisi di diventare fotografo“.
Una famiglia di fotografi
Oliviero Toscani era nato a Milano il 28 febbraio 1942 da Fedele Toscani e Dolores Cantoni.
Il padre è stato uno storico fotoreporter del Corriere della Sera, ma la vena artistica ha coinvolto anche la sorella di Oliviero, Marirosa, che insieme al marito Aldo Ballo ha creato lo studio fotografico Ballo&Ballo, uno dei più importanti nel mondo di architettura, interni e design.
Dopo gli studi al liceo Vittorio Veneto di Milano, Oliviero Toscani si è diplomato in Fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, nel 1965, dopo essere stato allievo di Serge Stauffer e dell’artista Karl Schmid.
La sua prima campagna gli venne commissionata da Algida, da lì una scalata che l’ha portato a lavorare soprattutto per importanti marchi di moda, da Valentino a Chanel.
Il messaggio di Benetton dopo la morte
Oliviero Toscani è morto il 13 gennaio a Cecina.
In tanti hanno voluto salutarlo, compresa Benetton, azienda per la quale ha realizzato campagne, lanciando anche una rivista, Colors, nel 1991.
Ecco il commiato di Benetton sui social: