La Rai chiede a Corrado Augias di condurre il programma "Gioia della musica" nonostante sia a La7: la reazione
Corrado Augias torna in Rai dopo lo strappo con la dirigenza: sarà alla guida di "Gioia della musica"
Corrado Augias avrà un programma in Rai. Ad annunciare la notizia nelle scorse ore ci ha pensato l’amministratore delegato della Tv di Stato, Roberto Sergio, che attraverso una nota ha spiegato che il divulgatore sarà alla guida del programma “Gioia della musica”.
Augias che nelle scorse settimane aveva salutato la Rai con tono polemico, approdando a La7, manterrà il suo impegno anche con l’emittente di Urbano Cairo.
La nota della Rai
“L’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio – si legge nel comunicato – ha ricevuto Corrado Augias chiedendogli di assicurare la terza edizione del fortunato programma la ‘Gioia della musica’, nonostante il suo passaggio ad altra emittente”.
“Corrado Augias – prosegue la nota – ha ringraziato per il tono cortese della richiesta e ha accettato di preparare e condurre 20 puntate del programma considerando anche il lavoro già svolto dagli autori e gli impegni presi con l’Orchestra Nazionale Sinfonica della Rai”.
Augias e la polemica con la Rai
Dunque Augias andrà in onda sia su La7, con il programma “La torre di Babele”, sia sulla Rai, con”Gioia della musica”.
Pochi giorni fa il giornalista e divulgatore aveva annunciato di voler abbandonare la Tv pubblica a causa delle divergenze con la dirigenza dell’azienda.
“Nessuno mi ha cacciato, ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace”. Così Augias di recente, nell’annunciare l’addio alla Rai, in cui ora si appresta a rientrare.
Il botta e risposta tra Augias e Giampaolo Rossi
Alle dichiarazioni di Augias avevano fatto seguito quelle piccate di Giampaolo Rossi, attuale direttore generale della Rai: “Il nostro obiettivo non è salvaguardare lo stipendio di Augias ma occuparci di 12mila dipendenti. Siamo sopravvisuti all’addio di Baudo, andremo avanti”.
A sua volta il divulgatore aveva controreplicato dallo studio di DiMartedì: “Ha detto una cosa terribile: ‘Non possiamo occuparci dello stipendio di Augias, abbiamo 12 mila dipendenti’. È una frase volgare, insultante, io non ho mai parlato di soldi in questa malinconica vicenda. Ed è sproporzionato, mi ha deluso. Perché lui poi ha un bell’aspetto, è un bel signore, assomiglia un po’ a Čajkovskij, però insomma…”.