La poesia di Kahlil Gibran sull'amore letta da Gino Cecchettin ai funerali di Giulia: qual è il significato
Ai funerali di Giulia Cecchettin, il papà Gino ha letto una poesia sull'amore di Kahlil Gibran, dal titolo "Il vero amore": il testo e il significato
Ai funerali della figlia Giulia Cecchettin, papà Gino ha anche letto una poesia sull’amore di Kahlil Gibran, poeta, pittore e filosofo libanese-americano, intitolata “Il vero amore“.
- Cosa dice la poesia "Il vero amore" di Kahlil Gibran
- Il messaggio di Gino Cecchettin ai funerali di Giulia
- Il ricordo di Giulia Cecchettin nelle parole di papà Gino
Cosa dice la poesia “Il vero amore” di Kahlil Gibran
Di seguito, ecco il testo della poesia “Il vero amore” di Kahlil Gibran letta da Gino Cecchettin al funerale della figlia Giulia:
“Il vero amore non è né fisico né romantico, il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!”.
Il messaggio di Gino Cecchettin ai funerali di Giulia
Gino Cecchettin ha scelto di leggere la poesia di Kahlil Gibran davanti alle persone riunite nella Basilica di Santa Giustina a Padova per dare l’ultimo saluto alla figlia Giulia per “dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere“.
La famiglia di Giulia Cecchettin ai funerali della ragazza uccisa.
Il ricordo di Giulia Cecchettin nelle parole di papà Gino
Ai funerali di Giulia Cecchettin, papà Gino l’ha ricordata così:
“Era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti”.
In un altro passaggio del suo discorso, Gino Cecchettin ha poi aggiunto:
“La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte può, anzi, deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi, che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita”.