La nipote avvocato di Messina Denaro non difenderà il boss al processo sulle stragi 1992: perché ha rinunciato
Lorenza Guttadauro, nipote e legale di Messina Denaro, ha rinunciato al mandato di difesa nel processo sulle stragi di Capaci e via D'Amelio
Colpo di scena in uno dei processi che vedono imputato il boss Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo. Lorenza Guttadauro, nipote e avvocato del padrino, ha infatti rinunciato a difenderlo nel processo sulle stragi del 1992 di Capaci e via D’Amelio nelle quali persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
- La nipote avvocato rinuncia al mandato
- Perché la nipote ha rinunciato al mandato
- Processo sulle stragi del 1992, la prima condanna
La nipote avvocato rinuncia al mandato
Il processo, la cui prossima udienza è prevista per giovedì 9 marzo 2023 davanti alla Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta, non vedrà partecipare la nipote avvocato di Messina Denaro. Lorenza Guttadauro, infatti, ha fatto sapere di aver rinunciato al mandato e che, almeno in questo processo, non sarà il legale del 60enne di Castelvetrano.
Nipote del capomafia, da lui nominata legale di fiducia, Guttadauro è anche la figlia di Rosalia, sorella del boss che è stata arrestata il 3 marzo 2023. Nella casa della donna sono stati ritrovati anche dei pizzini inequivocabili del boss.
Perché la nipote ha rinunciato al mandato
Inizialmente il rifiuto di Lorenza Guttadauro alla difesa di Matteo Messina Denaro sul processo di Caltanissetta era apparso come un giallo, ma a chiarire i contorni è stata Rai News 24. La legale, penalista, ha infatti fatto sapere di aver rinunciato al mandato perché, secondo quanto si apprende, non avrebbe avuto il tempo di preparare l’arringa difensiva prevista proprio per domani.
Alla scorsa udienza del 18 gennaio, fissata due giorni dopo l’arresto del boss, la penalista aveva infatti chiesto alla corte un termine a difesa proprio per studiare gli atti del processo fino ad allora seguito da legali d’ufficio. Ma gli impegni dettati dalle visite allo zio, che dal giorno successivo all’arresto avvenuto a Palermo è detenuto a L’Aquila, e dalla partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto non le avrebbero consentito di completare l’approfondimento del processo che di per sé è già molto complesso.
Processo sulle stragi del 1992, la prima condanna
Quella di giovedì 9 marzo 2023 sarà l’ennesima udienza del processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui Matteo Messina Denaro è imputato come mandante.
In Corte d’Assise d’appello a Caltanissetta proseguirà quindi la difesa d’ufficio per il boss che in primo grado era già stato condannato all’ergastolo.