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La dichiarazione finale dei leader al G7: dalla tregua olimpica ai diritti Lgbtq, ma l'aborto resta escluso

Tutti i temi trattati nelle 36 pagine della dichiarazione finale adottata dal leader del G7 in Puglia

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Al termine dei lavori della giornata di venerdì 14 giugno, i leader presenti al G7 in Puglia hanno adottato una dichiarazione finale, pubblicata sul sito ufficiale e composta da 36 pagine. Il tema dell’aborto, infine, non è stato trattato, ma si parla di una tregua olimpica, di migranti, intelligenza artificiale e diritti Lgbt.

Appello alla pace nella dichiarazione finale del G7

Vi si trova un appello alla pace nelle conclusioni della dichiarazione finale dei leader presenti al G7 di Borgo Egnazia, in Puglia.

“Attendiamo con ansia i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi ed esortiamo tutti i paesi a osservare la tregua olimpica individualmente e collettivamente” si legge.

Dichiarazione finale al G7 in PugliaFonte foto: ANSA
Giorgia Meloni, il re giordano Abdullah II, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier algerino Abdelmadjid Tebboune

Nel documento, i Paesi del G7 chiedono inoltre un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente, il rilascio di tutti gli ostaggi e “un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza”.

Si chiede inoltre a Israele il permesso di lavorare senza ostacoli per gli operatori dell’Onu presenti nella Striscia.

Incluso anche il conflitto in Ucraina, con la promessa di “sostenere Kiev per tutto il tempo necessario”.

L’esortazione alla Russia di “porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina”.

E il monito alla Cina per fermare gli aiuti a Mosca, pena nuove sanzioni a danno di imprese e banche asiatiche.

I diritti Lgbtqia+

La dichiarazione finale del G7 riafferma “l’impegno per l’uguaglianza di genere”, esprimendo “forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone LGBTQIA+ in tutto il mondo”.

Ferma condanna a “tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali”.

Ma rispetto alla precedente dichiarazione di Hiroshima, scompaiono i termini di “identità di genere” e “sessuale”.

Così come non viene nominato l’aborto – terreno di scontro tra Meloni e Macron – seppur “si reiterano gli impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla salute sessuale e riproduttiva per tutti”.

Piano Mattei e Intelligenza Artificiale

Anche il piano italiano per l’Africa, il cosiddetto piano Mattei è entrato nella dichiarazione finale – testimone dell’influenza della premier Giorgia Meloni.

“Accogliamo con favore il Piano Mattei” si legge, preannunciando un partneriato del G7 per le infrastrutture e gli investimenti globali, resilienti ed economicamente sostenibili in Africa”.

Prevista anche la promozione da parte dei Paesi del G7 di “un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile” attraverso un “approccio inclusivo”.

I migranti

Ribadita anche “la coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti”. In un’ottica di “impegno collettivo” e “cooperazione rafforzata”.

“In partenariato con i Paesi di origine e si transito” ci si impegna a concentrarsi “sulle cause profonde della migrazione irregolare”.

Con l’obiettivo di “migliorare la gestione delle frontiere e frenare la criminalità organizzata transnazionale e sui percorsi sicuri e regolari per la migrazione”.

g7-dichiarazione-finale-2 Fonte foto: ANSA
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