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La commissione Orlandi-Gregori ascolta il giudice Ilario Martella: "Le due ragazze sono state sacrificate"

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori "sacrificate a qualcosa di incredibile". Cosa ha detto il giudice Ilario Martella alla commissione parlamentare

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Giovedì 27 giugno a Palazzo Macuto, dove si riunisce la commissione Orlandi-Gregori, si è tenuta una nuova giornata di audizioni. I commissari hanno accolto Ilario MartellaAdele Rando, ovvero i giudici che lavorarono sulla scomparsa di Emanuela Orlandi rispettivamente dal 1985 al 1990 e dal 1990 al 1997. Nella stessa giornata è stata accolta Anna Lisa Martella, figlia del giudice Martella. I lavori della commissione continuano dopo l’ascolto dei famigliari delle due ragazze, di alcuni giornalisti, di un’amica di Mirella Gregori e delle amiche di Emanuela Orlandi.

Emanuela Orlandi, le nuove audizioni della commissione

Come detto in apertura, giovedì 27 giugno la commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori si sono tenute le nuove audizioni.

I commissari hanno ascoltato Ilario Martella, sua figlia Anna Lisa e Adele Rando. Ilario Martella fu titolare dell’inchiesta dal 1985 al 1990, Adele Rando al 1990 al 1997.

commissione orlandi gregori giudice martellaFonte foto: ANSA
Giovedì 27 giugno la commissione parlamentare di inchiesta ha ascoltato i giudici Ilario Martella e Adele Rando, ex titolari dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. In aula anche Anna Lisa Martella

Oltre ai giudici, in aula è arrivata anche Anna Lisa Martella. La figlia di Ilario Martella, infatti, avrebbe ricevuto minacce e intimidazioni proprio a seguito del lavoro di suo padre. In quel tempo Anna Lisa viveva a Londra, come ha specificato Pietro Orlandi durante il sit-in di sabato 22 giugno in piazza Cavour, a Roma.

Il fratello di Emanuela Orlandi ha detto: “Ascoltano la figlia di Martella perché la minacciarono proprio quando viveva a Londra”, un dettaglio che indirizzerebbe i sospetti proprio sulla cosiddetta pista di Londra.

Il giudice Martella: “Le due ragazze sono state sacrificate”

Ai commissari dell’inchiesta bicamerale, Ilario Martella ha parlato di “elementi fondati” in base ai quali si sarebbe portati a sostenere che “le due ragazze siano state sacrificate a qualche cosa di incredibile“, una realtà indefinita che secondo Martella “si può definire ragion di Stato“.

A tal proposito Ilario Martella ha ripreso ciò che disse Giovanni Paolo II nel 1983, quando il 24 dicembre fece visita gli Orlandi presso la loro abitazione. Ai famigliari angosciati per la scomparsa della loro giovanissima congiunta – Emanuela aveva solo 15 anni quando scomparve nel nulla – il Pontefice disse che quello di Emanuela era un caso di “terrorismo internazionale“.

Solamente due anni prima, infatti, il Papa era stato vittima di un attentato proprio in piazza San Pietro, quando Ali Agca gli esplose contro due colpi di pistola il 13 maggio 1981.

Il legame con l’attentato al Papa

Fu proprio Ilario Martella, infatti, a indagare sulle eventuali complicità di Ali Agca. Davanti ai commissari dell’inchiesta parlamentare, l’ex giudice ha detto: “Serviva qualcosa che potesse determinare una disattenzione totale, una sorta di distrazione di massa” in quanto “sin dal 1982 la Bulgaria era molto preoccupata di essere coinvolta nell’attentato al Papa”.

Una distrazione di massa, secondo Martella, che creasse “episodi su cui attirare l’attenzione dell’opinione pubblica”. Dunque le scomparse di Mirella Gregori e Emanuela Orlandi furono realmente un piano scritto in acque internazionali per allontanare i sospetti dai bulgari sull’attentato al Papa?

Ricordiamo che fu proprio Ilario Martella a rinviare a giudizio i bulgari Sergej Antonov, Željo Vasilev e Todor Ajvazov, che secondo Ali Agca gli avrebbero offerto supporto logistico a Roma dopo l’attentato.

Tornando alle ragazze scomparse, chi avrebbe potuto organizzare un piano così intricato di distrazione di massa? Ilario Martella ha scartato l’ipotesi della banda della Magliana, che considera “bassa manovalanza”, e dichiara: “Serviva che le cose venissero fatte con altissima qualità professionale da un’organizzazione quale era la Stasi all’epoca”.

L’audizione di Adele Rando, invece, si è tenuta a porte chiuse e mentre scriviamo non è trapelato nulla. Come è noto, nel corso della sua inchiesta non supportò le teorie di Martella, ritenendo “privo di riscontro probatorio” il movente del terrorismo internazionale dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi. Oggi, secondo Ali Agca, la risposta sulla scomparsa della 15enne vaticana sarebbe da ricercarsi in Vaticano.

emanuela-orlandi-mirella-gregori-inchiesta-giudice-martella Fonte foto: ANSA
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