La chef stellata Cristina Bowerman dice la sua sul caso del piattino da due euro e critica la ristoratrice
La chef Cristina Bowerman interviene sul caso del piattino a 2 euro e spiega il problema della ristorazione italiana
Cristina Bowerman interviene sul caso dei 2 euro fatti pagare per un piattino vuoto da un ristorante del Savonese. Una vicenda che ha fatto il giro del web, al pari di quella dei due euro in più per un toast tagliato a metà nel Comasco. Secondo la chef stellata italo-americana la ristoratrice ha sbagliato a rispondere alle polemiche.
Il piattino a 2 euro
A raccontare l’accaduto era stata Selvaggia Lucarelli sui social: “Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo sul conto il coperto”.
La titolare dell’osteria di Finale Ligure, in provincia di Savona, ha replicato che il sovrapprezzo è specificato sul menù. Ed ha poi detto che sta valutando azioni legali nei confronti delle recensioni negative del suo locale che a suo dire farebbero crollare la reputazione del ristorante.
Una vicenda che segue di qualche giorno un’altra polemica per un servizio accessorio che spunta sul conto di un locale: i due euro chiesti in un bar di Como per tagliare un tramezzino a metà.
La chef stellata e il piattino a 2 euro
Sulla vicenda è ora intervenuta, dicendo la sua in un editoriale su La Stampa, Cristina Bowerman, chef di Glass Hostaria, ristorante con una stella Michelin di Trastevere, a Roma.
Secondo Bowerman la ristoratrice sbaglia, non tanto per i due euro per il piattino, ma perché episodi del genere alimentano il pregiudizio, diffuso all’estero, dell’italiano “furbetto” che inganna il cliente.
“Io sono per la completa autonomia dell’imprenditore”, spiega, e “se lo ritengo opportuno, devo poter vendere al prezzo che voglio”. “Non sono i 2 euro che mi scandalizzano, ma due altri aspetti. Il primo è che bisogna mettere il cliente in grado di fare una scelta informata“.
Il secondo “è la risposta della proprietaria che controbatte sostenendo che se il cliente avesse reclamato al momento, gli avrebbe scalato i due euro. Questo è uno di quei casi in cui il silenzio le avrebbe giovato”.
Il problema della ristorazione italiana
La ristorazione italiana è uscita da poco dalla crisi dopo il Covid, “non roviniamo tutto con due euro di piattino”, sostiene la chef stellata.
“Mi è capitato spesso – afferma – di sedermi in qualche bar con i miei vari amici americani, che di tanto in tanto vengono a trovarmi, e in più di un’occasione il cameriere mi ha servito un costosissimo menu con prezzi per stranieri“.
“Sul web – ricorda – circolano ancora molti siti che parlano di come evitare le ‘fregature’ quando si visita Roma“. Per questo, spiega, sarebbe necessario uno sforzo come comunità a livello nazionale.
La ristorazione italiana, conclude la chef, ha un “valore immenso”, “non sprechiamolo con episodi che corrono più velocemente sul web di magari tanti onesti, bravi ristoratori che il tramezzino non solo lo tagliano gratis ma addirittura te ne regalano uno se gli stai simpatico”.