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L'uomo che ha fatto irruzione in Vaticano voleva parlare col Papa: aveva sospeso le cure, disposto un Tso

L'uomo che ha fatto irruzione in Vaticano è stato sottoposto a TSO. Durante l'interrogatorio ha riferito che voleva parlare col Papa

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A bordo di una Fiat Panda bianca aveva tentato un’irruzione in Vaticano, una manovra d’impeto che aveva fatto pensare ad un’azione terroristica. Ora, secondo le ultime informazioni, l’uomo è stato trasferito al reparto psichiatrico dell’ospedale Santo Spirito in Sassia dopo aver ricevuto un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio. Voleva parlare col Papa, stando alle sue dichiarazioni.

Irruzione in Vaticano, voleva parlare col Papa

“Doveva parlare col Papa”, questo riferisce la Sala Stampa Vaticana come riporta ‘TgCom24’.

Simone Baldovino, 45 anni, nella tarda serata di giovedì 18 maggio è stato arrestato dalla gendarmeria vaticana.

irruzione in vaticano tsoFonte foto: ANSA
Disposto il Tso per l’uomo che giovedì 18 maggio ha fatto irruzione in Vaticano

L’uomo è stato interrogato nel pomeriggio di venerdì 19 maggio in presenza del magistrato e del legale di fiducia e ha trascorso la notte in una cella della gendarmeria.

Il trattamento sanitario obbligatorio

Come riporta ‘Vatican News’, dopo l’interrogatorio per Baldovino è stato disposto un trattamento sanitario obbligatorio con trasferimento presso il reparto psichiatrico dell’ospedale Santo Spirito in Sassia.

In questo momento non è possibile conoscere il suo stato di salute.

La folle corsa all’interno del Vaticano

L’episodio si è verificato dopo le 20 di giovedì 18 maggio.

L’uomo, Simone Baldovino, si è presentato di fronte al varco di Porta Sant’Anna dove ha ricevuto un alt dalle Guardie Svizzere. A quel punto – scrive ‘Corriere della sera’ – avrebbe fatto finta di andare via, ma subito dopo avrebbe accelerato forzando l’ingresso. Un ispettore ha esploso un colpo d’arma da fuoco contro la parte anteriore dell’auto, ma anziché colpire le ruote avrebbe colpito il parafango.

In quel momento è scattato l’allarme da parte della gendarmeria. Baldovino si è dunque lanciato in contromano lungo via di Porta Angelica forzando un secondo posto di blocco distante appena venti metri dal primo.

Il 45enne si è spinto dunque oltre il tunnel del Grottone fino al cortile di San Damaso a pochi passi dalla residenza del Papa.

In quel punto Baldovino avrebbe arrestato la sua corsa e avrebbe abbandonato l’abitacolo per consegnarsi spontaneamente alle autorità.

Subito dopo l’arresto, il 45enne è stato visitato dai medici della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, i quali hanno riscontrato “un grave stato di alterazione psicofisica“.

Baldovino era già noto alle forze dell’ordine italiane per i suoi precedenti per droga.

irruzione-vaticano-tso Fonte foto: ANSA
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