L'ospedale di Tivoli dove sono morti 3 pazienti inserito tra gli 8 peggiori d’Italia: il report dell'Agenas
Secondo il report presentato a fine ottobre dall'Agenas, l'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli è tra i peggiori d'Italia
Secondo il monitoraggio del Programma nazionale esiti (Pne) edizione 2023 dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), l’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, quello in cui si è propagato il drammatico incendio in cui sono deceduti tre pazienti, è uno dei ‘peggiori’ d’Italia, insieme ad altre sette strutture sanitarie pubbliche.
- Il report presentato a fine ottobre
- Gli indicatori negativi
- Le strutture "peggiori' secondo il monitoraggio Agenas
Il report presentato a fine ottobre
Il report è stato ultimato a fine ottobre ed ha avuto lo scopo di offrire una valutazione a supporto di programmi di audit clinico e organizzativo.
Il lavoro dell’Agenzia ha tracciato un bilancio sulla performance degli ospedali del Ssn nel 2022, mettendo in risalto fattori positivi e negativi degli istituti.
La struttura sanitaria di Tivoli, nel report, è finita in coda in quanto sono stati evidenziati a suo carico diversi indicatori negativi rispetto a quelli con le ‘best practice’.
Gli indicatori negativi
In particolare, gli indicatori negativi riguardano l’area osteomuscolare, nefrologia e chirurgia generale. Il Pne indica l’ospedale S. Giovanni Evangelista, funestato nelle scorse ore da un tragico incendio, tra le “strutture a cui è stato richiesto di avviare una procedura di audit sulla qualità dei dati”.
Nel Pne si legge anche che il “volume di attività è inferiore alla soglia (tolleranza del 10%) fissata dal regolamento riguardante la definizione degli standard ospedalieri o desumibile dalla letteratura scientifica”.
Le strutture “peggiori’ secondo il monitoraggio Agenas
Il nosocomio è così stato ritenuto, con altre 7 strutture, tra i ‘peggiori’. Trattasi di ospedali che non hanno conseguito una valutazione sufficiente in quanto hanno fatto registrare standard di qualità molto bassi, ha sottolineato sempre l’Agenas.
Oltre al San Giovanni Evangelista, le strutture considerate “peggiori” sono l’Umberto I di Nocera Inferiore, il Luigi Curto di Polla e Immacolata di Sapri; il Vittorio Emanuele di Gela e V. Cervello di Palermo; lo Stabilimento Ospedaliero di Sanremo; il Ss. Pietro e Paolo di Borgosesia.
Opportuno sottolineare che nel report dell’Agenas 436 strutture sono state descritte come ‘non classificabili’ in quanto hanno avuto un livello di attività talmente basso che non si è potuto esaminarle e quindi valutarle.