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L’Orso d’Oro di Berlino va al documentario sul colonialismo Dahomey, l’urlo pro-Palestina della regista

L’Orso d’Oro a Dahomey della francese Mati Diop, e tutti i vincitori del Festival cinematografico di Berlino 2024

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È stato il documentario che racconta del colonialismo di Parigi, Dahomey, ad aggiudicarsi l’Orso d’Oro alla 74esima edizione del Festival del cinema di Berlino. A ritirare il premio la regista francese Mati Diop. Tutti i vincitori della berlinale 2024, senza nessun riconoscimento all’Italia.

Vince il documentario francese Dahomey

Il titolo prende spunto dal Regno del Dahomey, il nome che fu dato al paese africano che oggi si chiama Benin dai colonialisti francesi.

Dahomey, il documentario che si è aggiudicato l’Orso d’Oro a Berlino, racconta delle opere d’arte rubate da Parigi nel 1892 e restituite al Benin soltanto nel 2021.

Berlino, Orso d'Oro a DahomeyFonte foto: ANSA
Mati Diop ritira l’Orso d’Oro alla 74esima Berlinale

Regista è la giovane francese di origini senegalesi Mati Diop che, salendo sul palco per ritirare il premio, ha urlato: “Io sto con la Palestina!”.

Una dichiarazione politica in diretta, approfittando dei riflettori puntati su un momento di cultura e intrattenimento, così come fatto da Ghali e Dargen D’Amico al Festival di Sanremo 2024.

Orso d’Oro alla carriera per Martin Scorsese

Tra i premiati del 74esimo Festival del Cinema di Berlino, anche il regista italoamericano Martin Scorse.

L’autore di cult come Taxi Driver e Gangs of New York, il 20 febbraio ha ricevuto uno dei riconoscimenti più prestigiosi: l’Orso d’Oro alla carriera.

Il regista 81enne, che concorre anche agli Oscar con il suo ultimo film Killers of the Flower Moon, ha affermato che “c’è un posto molto speciale nel mio cuore per Berlino”.

Fu proprio durante il festival della capitale tedesca che nel 1980 esordì sugli schermi Toro Scatenato, uno dei suoi lavori più acclamati.

L’Italia torna a mani vuote da Berlino 2024

Nonostante l’apprezzamento dimostrato dalla critica, non vincono alcun premio i due titoli italiani in concorso: Another End di Pietro Messina e Gloria! di Margherita Vicario.

È al regista sudcoreano Hong Sangsoo che va l’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria, grazie al film A Traveler’s Needs, con protagonista la diva francese Isabelle Huppert.

Francese è anche Bruno Dumont, regista di L’Empire, che si aggiuda il Premio della Giuria. Miglior regia è stata eletta quella del domenicano Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe.

Per quel che riguarda gli interpreti, miglior attore maschile si conferma Sebastian Stan, protagonista di A Different Man. L’Orso d’Argento per la miglior performance femminile spetta invece a Emily Watson, che interpreta una madre superiora nel film Small Things Like These.

dahomey-orso-d-oro-berlino-1 Fonte foto: ANSA
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