L'omicidio di Nadia Roccia commesso dalle amiche: che fine hanno fatto Annamaria Botticelli e Mariena Sica
Il 14 marzo 1998 l'omicidio di Nadia Roccia sconvolse la comunità di Castelluccio dei Sauri, nel Foggiano. La 18enne fu uccisa da due amiche
L’omicidio di Nadia Roccia scuote ancora oggi la comunità di Castelluccio dei Sauri, nel Foggiano, specialmente da quando si scoprì che a strapparla alla vita furono le sue amiche Annamaria Botticelli e Maria Filomena Sica, detta Mariena. 18 anni, studentessa modello, fu uccisa all’interno del garage della famiglia Botticelli di via Roma 63 dove era stata attirata con l’inganno, con le amiche che finsero di voler trascorrere un pomeriggio di studio. Oggi le due assassine hanno scontato la loro pena e vivono protette dall’anonimato.
- L'omicidio di Nadia Roccia
- I sospetti
- "Lucifero è bello", la pista satanica e la confessione
- Il movente
- La finta lettera e il topicida
- Il processo e le condanne: dove sono Annamaria Botticelli e Mariena Sica
L’omicidio di Nadia Roccia
Il 14 marzo 1998 Nadia Roccia, studentessa dell’Istituto Magistrale ‘Poerio’ di Foggia, si recò presso il garage di proprietà della famiglia di Annamaria Botticelli. Con loro c’era anche Mariena Sica. Il garage era stato allestito per trascorrere un pomeriggio di studio.
Nadia Roccia arrivò al civico 63 di via Roma alle 17 e verso le 19 le due amiche, Annamaria e Mariena, andarono in casa Roccia e raccontarono al padre della loro coetanea che la figlia aveva accusato un malore e aveva chiesto loro di comprare delle patatine, ma che al loro ritorno avevano trovato la porta del garage chiusa e Nadia non rispondeva ai loro richiami.
Via Roma 63 a Castelluccio dei Sauri, Foggia, dove si consumò l’omicidio di Nadia Roccia
Quando gli adulti fecero irruzione, trovarono il cadavere di Nadia Roccia. Il collo era cinto da una corda e in quella stanza trovarono una lettera che la 18enne avrebbe lasciato per spiegare il suo gesto. Battuta a macchina, firmata a mano.
Nella lettera si leggeva:
Ciao Anna Maria, come stai, io insomma, tu sai il perché… ti ringrazio per gli stupendi momenti che mi hai fatto vivere… o devo raccontare a tutti della mia omosessualità oppure devo suicidarmi, ma credo che mi suiciderò… non posso più vivere in queste condizioni senza rivelare il mio amore per te…
Nadia Roccia si era tolta la vita per via della sua omosessualità? Nadia Roccia si era uccisa per amore nei confronti dell’amica Annamaria Botticelli?
I sospetti
Alcuni dettagli iniziarono subito a insospettire gli inquirenti: in primo luogo, per la corda che Nadia avrebbe usato per impiccarsi non esisteva alcun appiglio.
In secondo luogo, la lettera si concludeva con la richiesta di destinare tutti i suoi risparmi alle due amiche per far sì che entrambe potessero partire per l’America.
Infine, Nadia Roccia era sì morta per strangolamento, ma ad ucciderla era stata una sciarpa e non la corda che cingeva il suo collo quando era stato rinvenuto il cadavere.
“Lucifero è bello”, la pista satanica e la confessione
Intercettate, le due amiche vennero udite mentre scambiavano frasi con riferimenti satanici: “Lucifero è bello, sta nelle mutandine“, diceva una. “Il demonio, il demonio, ci sono stata ieri sera”, diceva l’altra.
Gli inquirenti perquisirono le rispettive abitazioni e vi rinvennero materiale satanico, ma in pochissimo tempo la pista satanica crollò. Incalzate dagli inquirenti, Annamaria Botticelli e Mariena Sica confessarono.
I riferimenti al Maligno erano stati meri tentativi di sviare le indagini.
Il movente
Il movente dell’omicidio resta, ancora oggi, uno dei punti cruciali di questo caso. Annamaria Botticelli raccontò agli inquirenti che la morte di Nadia Roccia era stata decisa dal padre di Mariena Sica, deceduto all’epoca dei fatti.
Gli inquirenti non esclusero il fatto che Nadia Roccia fosse un terzo incomodo che ostacolava, con la sua sola esistenza, una relazione omosessuale tra Annamaria e Mariena.
Infine, si pensò che a trasformare le due amiche in assassine fosse un motivo economico. Da tempo Nadia raccontava che un suo zio in America le avrebbe aiutate a trasferirsi oltreoceano, ma ciò non avvenne mai.
La finta lettera e il topicida
Il delitto di Nadia Roccia era stato pianificato. Giorni prima dell’omicidio, le due amiche convinsero la vittima a firmare un foglio sul quale, successivamente, aggiunsero il testo battuto a macchina.
Almeno venti giorni prima tentarono di avvelenare la coetanea con della Coca Cola contaminata con il topicida, ma il piano fallì.
Il processo e le condanne: dove sono Annamaria Botticelli e Mariena Sica
Nel 1999 le due ragazze furono condannate all’ergastolo in primo grado, pena ridotta a 25 anni di reclusione nel 2001 durante il processo d’appello fino al 2003, quando la pena venne ridotta a 21 anni con il patteggiamento.
Secondo ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, oggi Annamaria Botticelli e Mariena Sica hanno cambiato identità e vivrebbero, rispettivamente, in Toscana e in Veneto.