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L'immunologo Francesco Le Foche parla dopo l'aggressione: "Il paziente voleva che curassi il suo cane"

"Farà anche uso di stupefacenti, voleva che gli curassi il cane", così l'immunologo Le Foche rompe il silenzio dopo l'aggressione nel suo studio

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“Sto telefonando a tutti per dire che non rischio di morire”, così ironizza Francesco Le Foche, l’immunologo aggredito all’interno del suo studio in via Po, a Roma, nel pomeriggio di venerdì 6 ottobre da un paziente. Un’aggressione brutale e che gli ha fatto perdere i sensi, ma solo grazie all’intervento di altri pazienti in sala d’attesa è stato evitato il peggio. Sabato 7 ottobre il medico ha rotto il silenzio e ha rilasciato le prime dichiarazioni.

L’immunologo Le Foche parla dopo l’aggressione

Mentre si trova ancora nel letto di ospedale del Policlinico Umberto I, Francesco Le Foche racconta l’accaduto ai microfoni de ‘Il Messaggero’.

L’immunologo ha riportato una frattura zigomatica sinistra e ha ricevuto una sutura interna dell’occhio, ma per il resto racconta di stare meglio.

immunologo le foche aggredito a roma nel suo studio
Il palazzo di via Po, a Roma, che ospita lo studio medico dell’immunologo Francesco Le Foche, aggredito da un paziente

Francesco Le Foche racconta: “Era un mio paziente. Aveva avuto un problema alla spina dorsale, ma l’avevo guarito. Poi ha iniziato a chiedermi di curargli il cane“.

Ovviamente l’immunologo aveva consigliato al 36enne di rivolgersi ad un veterinario in quanto lui non era in possesso della specializzazione per prendersi cura degli animali: “Oh no, dottore, lei può”, aveva replicato il paziente.

Al ‘Messaggero’ racconta: “Era evidente che quel ragazzo avesse dei disagi mentali anche solo per avanzare una simile richiesta. È un paziente psichiatrico che probabilmente farà uso anche di stupefacenti“.

Le Foche non aveva ceduto alle insistenze dell’uomo, e poco dopo il cane del suo paziente è morto. Il medico racconta: “Forse nella sua mente addebitava anche a me il decesso del cane”, per questo il 36enne sarebbe “andato fuori di testa” in quanto “non controllato da terapie”.

Quindi l’aggressione che ha ridotto il medico in uno stato di incoscienza.

L’aggressione con un vasetto per caramelle

Venerdì 6 ottobre Francesco Le Foche è stato aggredito all’interno del suo studio in via Po, a Roma, mentre prestava servizio.

Ad aggredirlo un paziente di 36 anni che in passato è stato in cura da lui per una spondilodiscite, un’infezione alla colonna vertebrale, con esito positivo.

Dunque il 6 ottobre l’uomo è tornato nello studio di Le Foche. Al ‘Corriere della Sera’ l’immunologo racconta: “Era convinto di avere un’altra infezione. Inesistente. E mi ha anche accusato di non aver fatto nulla per il suo cane”.

Quindi il 36enne si è scagliato contro il medico colpendolo al volto con una vaschetta di vetro che conteneva caramelle. In un primo momento è emerso che l’aggressore fosse un No Vax spinto dall’odio nei confronti dell’immunologo, spesso in televisione per sensibilizzare su pandemia e vaccini, ma questo dettaglio è stato smentito.

I No Vax, in ogni caso, hanno esultato una volta appresa la notizia.

Chi è l’aggressore

Come riporta ‘Open’, l’aggressore è un pugile buttafuori già noto alle forze dell’ordine per detenzione abusiva di armi, furto, ricettazione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Una volta arrivati gli uomini delle forze dell’ordine, il 36enne si è consegnato spontaneamente e non ha opposto resistenza.

Dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio.

immunologo-le-foche-aggredito-2 Fonte foto: ANSA
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