L'ex che ha ucciso Sofia Castelli a Cologno Monzese era nascosto nell'armadio: pensava tornasse con un altro
Il 23enne reo confesso dell'omicidio di Sofia Castelli è accusato di premeditazione: l'avrebbe aspettata in casa nascondendosi nell'armadio
Si sarebbe nascosto nell’armadio prima di colpire a morte la sua ex fidanzata. Questa una prima ricostruzione degli investigatori sull’omicidio di Sofia Castelli, la 20enne uccisa a coltellate a Cologno Monzese dal suo ex, Zakaria Atquaoui, reo confesso del delitto.
La ricostruzione dell’omicidio
Zakaria Atquaoui, il 23 enne reo confesso dell’omicidio della ex fidanzata Sofia Castelli, è stato formalmente accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. Lo ha confermato all’Ansa il Procuratore di Monza Claudio Gittardi.
Secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori, anche sulla base della confessione del 23enne, e riportata dal Corriere della Sera, il giovane era convinto di sorprendere la 20enne in compagnia di un ragazzo, essendo a conoscenza della casa libera e della serata in discoteca.
Atquaoui l’avrebbe aspettata all’interno dell’appartamento, nascondendosi in un armadio, fino all’alba, quando Sofia Castelli è rientrata a casa insieme ad un’amica.
Il 23enne sarebbe quindi entrato nella camera di lei e l’avrebbe uccisa nel sonno, colpendola al collo con un coltello da cucina. L’amica, che dormiva in una stanza vicina, non si sarebbe accorta di nulla.
Le chiavi di casa
Nella porta d’ingresso dell’appartamento di Corso Roma a Cologno Monzese dove viveva Sofia Castelli non è stato trovato alcun segno d’effrazione.
I rilievi dei carabinieri sul luogo del delitto
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni che stanno indagando sul caso, il 23enne sarebbe riuscito a introdursi in casa della ragazza con un mazzo di chiavi che le aveva rubato.
Il giovane avrebbe detto di aver sottratto le chiavi il giorno prima dell’omicidio, venerdì 28 luglio, quando si sarebbe presentato a casa della ex con la scusa di portarle qualcosa da mangiare.
È in quell’occasione che lui sarebbe riuscito a recuperare di nascosto il mazzo di chiavi dell’appartamento, dove il giovane aveva vissuto per oltre un anno.
Le indagini
Intanto vanno avanti le indagini, coordinate dalla procura di Monza, per ricostruire il movente e l’esatta dinamica dell’omicidio.
L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata ritrovata e sequestrata dai carabinieri. Elementi utili alle indagini dovrebbero arrivare dall’autopsia disposta sul corpo della vittima.
Gli investigatori hanno recuperato il cellulare di lei ma non quello di lui: i militari lo stanno cercando perché potrebbe contenere elementi di interesse investigativo. Si stanno anche recuperando e analizzando i filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona, per poter confermare gli spostamenti del killer e della vittima.