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L'Ecofin a Budapest divide l'Ue e diventa un caso: ministri boicottano l'evento, i motivi della protesta

All'Ecofin di Budapest la maggior parte dei ministri Ue ha disertato: presenti solo i rappresentanti di 9 Paesi. Per l'Italia c'è Giancarlo Giorgetti

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L’Ecofin di Budapest diventa un caso nell’Ue: un terzo dei ministri ha boicottato l’evento in segno di protesta contro le iniziative unilaterali assunte dal premier ungherese Viktor Orban all’inizio della presidenza del Consiglio europeo. All’evento di venerdì 13 e sabato 14 settembre si sono presenti solo 9 ministri su 27, tra cui Giancarlo Giorgetti. Assente invece l’altro italiano, Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia.

Ministri presenti all’Ecofin di Budapest

Sono 8 i Paesi che hanno inviato i loro rappresentanti al Consiglio di Economia e Finanza, appuntamento di settembre che vede sedersi attorno a un tavolo i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei vari Paesi dell’Unione. Al tavolo i delegati di Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Slovenia. Oltre, naturalmente, al rappresentante ungherese.

La decisione di boicottare l’incontro è stata influenzata anche dalla recente visita di Orban a Putin, avvenuta poco dopo che l’Ungheria ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione.

Mihaly VargaFonte foto: ANSA

Mihály Varga, ministro delle finanze dell’Ungheria.

Non si tratta tuttavia di una scelta inaspettata: anche altri incontri, come quello tra i ministri dell’Agricoltura tenutosi a Budapest, avevano visto diverse defezioni.

Cosa ha detto il ministro ungherese

“Non sono deluso. Ogni Paese ha il diritto di decidere sulla propria rappresentanza. È libero di decidere chi è la persona giusta per rappresentarlo. Inizieremo i negoziati durante il pranzo, dobbiamo aspettare per vedere quanti ministri ci saranno”, ha dichiarato in conferenza stampa il ministro delle Finanze ungherese, Mihály Varga.

“Le sanzioni spesso ottengono l’effetto contrario” e in questo caso il boicottaggio ha “lavorato per il beneficio della presidenza ungherese”, ha poi aggiunto il ministro del governo Orban.

Di cosa si è parlato all’Ecofin

All’Ecofin di Budapest si è parlato di “supportare i Paesi a basso reddito nella gestione del debito nazionale. Questo obiettivo è in pieno accordo con la posizione ungherese sulla migrazione: invece di portare problemi in Europa attraverso il supporto alla migrazione dovremmo individuare dove sono emersi tali problemi”, ha spiegato Varga ai giornalisti.

Il ministro ungherese si riferiva a “regioni sottosviluppate, ad esempio in Africa” all’origine dei flussi migratori.

“L’Ungheria – ha specificato – mantiene l’opinione che la migrazione di massa aumenti il numero di problemi invece di risolverne qualcuno… Questo è quello che abbiamo sostenuto da dieci anni”.

“Invece di aiutare la migrazione che innesca processi irreversibili che rovinano l’economia europea” è più pratico “sia in termini di Ue e sia di Paesi terzi, fornire aiuto nei Paesi di origine”. Sulla questione dei migranti Orban ha trovato fin dal principio una sponda nel governo Meloni.

Budapest Ecofin Ue ministri Fonte foto: IPA
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