L'avvocata di Grillo Jr, Antonella Cuccureddu, minacciata dopo le domande alla presunta vittima di stupro
L'avvocata del pool di legali che sta difendendo Ciro Grillo e i tre amici nel processo per stupro, ha dichiarato di essere stata minacciata sui social
L’avvocata Antonella Cuccureddu, parte del pool legale di difesa nel processo in cui Ciro Grillo è accusato di violenza sessuale di gruppo assieme ad altri tre amici, ha denunciato di essere stata minacciata dopo il controverso interrogatorio fatto alla presunta vittima dello stupro. Sul caso è montata la protesta per una condotta definita “medioevale”.
- La polemica per l'interrogatorio di Antonella Cuccureddu
- Minacce all'avvocata del figlio di Beppe Grillo
- Manifestazioni di protesta fuori dal tribunale per il processo?
La polemica per l’interrogatorio di Antonella Cuccureddu
Tutto è nato durante il processo in corso contro Ciro Grillo, figlio di Beppe. L’avvocato Dario Romano, al termine dell’udienza di mercoledì nel tribunale di Tempio Pausania, ha definito “medioevale” l’interrogatorio della ragazza portato avanti in aula dall’avvocata .
La stessa ha subito replicato: “Non credo che riuscirete a intimidirmi. Io continuerò a fare il mio lavoro nell’unico modo in cui lo so fare, cioè facendo il mio dovere professionale fino in fondo. Le domande che si faranno continueranno a riguardare i fatti di questo processo. È un processo di violenza sessuale, non farò domande su furti di borsette, ma solo ed esclusivamente sui fatti″.
Antonella Cuccureddu fa parte della difesa dei quattro ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo
Alcune attiviste dei movimenti femministi sardi hanno paragonato l’andamento del dibattimento contro Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, al processo che si è tenuto a Latina nel 1979 e che ha riguardato il delitto del Circeo, contro Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido.
Minacce all’avvocata del figlio di Beppe Grillo
Dopo quanto trapelato dall’aula di tribunale, l’avvocata avrebbe fatto domande come “Ma se aveva le gambe piegate, come ha fatto a toglierle i pantaloni?” e “Ci può spiegare come le sono stati tolti gli slip?”, “Perché non ha reagito con i denti durante il rapporto orale?” e molte altre.
Una condotta che ha scatenato proteste sui social, dove accusano l’avvocata di colpevolizzare la vittima, che si è detta esausta e svuotata dopo l’interrogatorio. L’avvocata Antonella Cuccureddu invece ha riferito che “Ricevo da ieri minacce continua sui profili social“.
La Cuccureddu, che fa parte del pool di legali che difendono i quattri giovani, ha aggiunto: “Ho rappresentato al Tribunale quello che sta accadendo sulla stampa, per avere fatto domande su fatti che sono oggetto del processo, sono stata accusata di avere fatto qualcosa di non opportuno. Quando è l”unica cosa che avrei dovuto fare era questo”.
E ha poi aggiunto: “Il presidente e il pm mi hanno pubblicamente manifestato la loro piena solidarietà, invitandomi a denunciare tutte le minacce che sto ricevendo in queste ore sui profili social. Ne ho parlato ovviamente al tribunale”.
Manifestazioni di protesta fuori dal tribunale per il processo?
Nel frattempo, le stesse attiviste dei movimenti femministi sardi che hanno paragonato il dibattito a quello della strage del Circeo del 1979, hanno intenzione di portare la protesta direttamente fuori dal tribunale di Tempio Pausania.
Viene riportato da Ansa che le stesse sarebbero pronte a “andare a manifestare fuori dal tribunale per portare la solidarietà a questa ragazza”. Si valuta la proposta in vista delle prossime due udienze previste in calendario il 30 gennaio e 1 febbraio.
“Così come è stato fatto in passato per processi riguardanti femminicidi tenutisi in Sardegna, potremmo pensare di mostrare la nostra vicinanza alla vittima venendo a Tempio Pausania” ha dichiarato una di loro, Maria Paola Curreli di Associazione Noi Donne 2005 ad Ansa.