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L'autopsia su Anna Villani uccisa dal figlio con 50 coltellate a Montepiano vicino Prato: "Morta lentamente"

L'autopsia su Anna Viliani conferma una morte lenta e dolorosa. Il figlio 23enne sordomuto l'ha uccisa a coltellate, poi ha dato fuoco alla casa

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Un’emorragia fatale provocata dalle 50 coltellate inferte dal figlio sordomuto: l’autopsia su Anna Viliani, la donna di 60 anni morta a Montepiano, in provincia di Prato, conferma i dettagli del delitto, opera del 23enne David Morganti. Il fuoco è stato appiccato dopo la morte, sopraggiunta in modo lento per dissanguamento. Il figlio della donna ha confessato ed è stato trasferito in una Rems.

Anna Viliani uccisa a Montepiano, l’autopsia

Anna Viliani non è morta per combustione, dopo che David Morganti ha dato alle fiamme la villetta di famiglia di Montepiano, in provincia di Prato, bensì per emorragia.

Le ragioni del decesso sono state ora appurate dall’autopsia sulla 60enne, vittima del figlio 23enne sordomuto. L’esame ha rivelato che a risultare fatali sono state le numerose coltellate, almeno 50, alcune delle quali particolarmente profonde, inferte al collo e al torace.

montepiano anna viliani autopsia coltellate

La tragedia è avvenuta in una villetta a Montepiano, in provincia di Prato

Una morte, come confermano le indagini, che è avvenuta in modo lento e doloroso. Mancano segni di fuliggine nei polmoni, trachea e esofago, il che prova che la donna era già deceduta quando è stato innescato il rogo.

Il figlio David Morganti trasferito in una Rems

Le conclusioni medico-legali sono pertanto in linea con le dichiarazioni di David Morganti, che ha confessato l’omicidio della madre.

Il giudice per le indagini preliminari di Prato ha deciso di applicare sul suo conto una misura di sicurezza provvisoria, disponendo come richiesto dalla Procura che il 23enne venga trattenuto in una Rems.

Si tratta, com’è noto, di una struttura destinata ad ospitare persone che, a causa di particolari condizioni psicofisiche, possono essere ritenute incapaci di intendere e volere al momento del reato e, quindi, non possono essere sottoposte a pene detentive tradizionali.

La confessione di David Morganti

Durante l’interrogatorio, svolto con l’aiuto di un interprete della lingua dei segni, il giovane ha ammesso di aver ucciso la madre e di aver dato fuoco alla casa in cui vivevano insieme. Il gip ha convalidato l’arresto, mentre la procura di Prato ha dichiarato che la responsabilità dell’accusato sarà esaminata nelle fasi successive del processo.

Nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 febbraio, Davide ha preparato una valigia, appiccato il fuoco in casa e poi avvertito i vicini che sua madre si trovava nell’abitazione.

Il 23enne ha raccontato di aver ucciso la madre per liberarsi dalle violenze subite da piccolo. Ha spiegato di aver incendiato la casa per distruggere il passato e dichiarato di aver fatto “la cosa giusta”, senza pentirsi.

Il giovane ha un passato problematico ed era stato segnalato per aggressività. La madre, che lavorava come donna delle pulizie, viveva sola con lui dopo che il padre e il fratello maggiore se ne erano allontanati.

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montepiano anna viliani autopsia Fonte foto: ANSA
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