Kata scomparsa a Firenze, individuata l'uscita usata dai presunti rapitori: la mamma potrebbe avere novità
Gli inquirenti avrebbero trovato l'uscita usata dai presunti rapitori di Kata nel giorno della scomparsa; la madre potrebbe avere delle novità
Emergono nuovi elementi sulla scomparsa di Kata a Firenze. Gli inquirenti, dopo un intenso lavoro durante il quale hanno setacciato palmo a palmo l’ex hotel Astor e zone limitrofe, avrebbero ristretto il cerchio su un’uscita che i presunti rapitori potrebbero aver usato per portare via la bambina dalla struttura. Inoltre, la madre Katherine Alvarez potrebbe essere in possesso di nuove informazioni, per questo ha chiesto di poter accedere all’ex hotel per un controllo.
- L'uscita usata dai presunti rapitori
- La richiesta della mamma di Kata
- La scomparsa di Kata a Firenze
L’uscita usata dai presunti rapitori
Non si tratta di via Maragliano né di via Boccherini. Le due uscite principali dell’ex hotel Astor di Firenze, il luogo in cui la piccola Kata è stata vista l’ultima volta prima della scomparsa, potrebbero non essere state nemmeno sfiorate dai presunti rapitori della bambina.
A trarre questa conclusione sarebbero stati gli investigatori al seguito della totale assenza di riscontri ottenuti dall’analisi delle telecamere che riprendono le due entrate canoniche della struttura. Come già detto, il cerchio si è ristretto su altre soluzioni che ora sarebbero quasi certezze.
Quando Kata è scomparsa, i presunti rapitori non avrebbero sfruttato le uscite principali dell’ex hotel Astor di Firenze: le novità dagli inquirenti e le richieste della madre
Secondo gli ultimi sviluppi, Kata sarebbe stata fatta uscire da via Monteverdi, una parallela di via Maragliano alla quale i presunti rapitori potrebbero aver avuto accesso o da un probabile passaggio segreto collegato con l’ex hotel Astor, oppure da un vialetto protetto dagli occhi elettronici che si trova sul retro della struttura e costeggia un’altra proprietà.
Una zona di buio che potrebbe aver rappresentato la fortuna degli ignoti sequestratori o essere la messa in atto di un piano studiato nei minimi dettagli. La certezza, a seguito dei ripetuti scavi e rilievi, è che Kata non è più dentro l’ex hotel. Lo riporta ‘La Nazione’.
La richiesta della mamma di Kata
La madre di Kata, Katherine Alvarez, ha chiesto agli inquirenti di accedere nuovamente all’ex hotel Astor. A muovere la sua istanza, presentata attraverso l’avvocato Antonio Petroncini, una probabile intuizione o semplicemente uno scrupolo. Lo riporta ‘Il Tirreno’.
“Vogliamo entrare per una verifica dello stato dei luoghi”, spiega Petroncini a ‘Il Tirreno’, e aggiunge: “Potrebbe invece essere una verifica che si rivelerà utile“. L’immobile è ora a disposizione dell’Isveg, l’istituto di vendite giudiziarie, che ha dato parere favorevole ma ha rimandato alla decisione del giudice, che ancora deve dare il suo assenso. Qualora tale assenso dovesse essere negato, l’avvocato girerà la sua istanza al gip che dispone del fascicolo sulla scomparsa di Kata.
La scomparsa di Kata a Firenze
La piccola Kata, all’anagrafe Kataleya Mia Alvarez Chicclo, è scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze nel pomeriggio del 10 giugno 2023. Le ultime immagini prima della sua sparizione arrivano dalle videocamere di sorveglianza di una gioielleria che dà su via Boccherini, e la mostrano mentre gioca insieme al fratellino e un altro bambino.
Di origini peruviane come la sua famiglia, vive in una realtà difficile in cui la struttura è un edificio occupato, e la sua scomparsa scoperchia il mondo del mercato nero del racket che si consuma nell’ex albergo. Per questo motivo già nelle prime fasi delle indagini gli inquirenti valutano l’ipotesi del rapimento con Kata indicata come potenziale oggetto di una vendetta legata ai traffici interni tra gli inquilini dell’Astor.
L’hotel viene dunque sgomberato e iniziano le ispezioni. La svolta arriva nell’agosto 2023 quando viene arrestato lo zio materno Abel Alvarez Vasquez, poi nell’agosto 2023 cinque persone vengono iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Firenze. Tra queste c’è Marlon Edgar Chicclo, zio paterno della bambina. Il reato contestato è quello di sequestro di persona. I genitori tentano il suicidio e fanno un appello al Papa. A quasi un anno dalla scomparsa, il destino di Kata, scomparsa a 5 anni, non è ancora noto.