Kaspersky: "Perché i dati degli italiani sono sicuri e protetti". La replica al capo dei servizi segreti
L'azienda russa Kaspersky rassicura sulla protezione dei dati dei clienti italiani e risponde al capo dei servizi segreti Franco Gabrielli
Continua a tenere banco il caso dell’antivirus russo Kaspersky. Di recente, Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza nazionale, intervistato dal CorSera ha dichiarato che ci si deve liberare al più presto “da una dipendenza dalla tecnologia russa. Per esempio quella dei sistemi antivirus prodotti dei russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco”.
- Kapersky risponde ai dubbi sollevati da Franco Gabrielli
- Kapersky e le rassicurazioni sui dati dei clienti italiani
Kapersky risponde ai dubbi sollevati da Franco Gabrielli
Kaperky, contattata da Virgilio, ha offerto delle delucidazioni, rispondendo indirettamente a Franco Gabrielli e sottolineando che “le soluzioni di sicurezza di Kaspersky sono solo uno dei prodotti utilizzati dalle istituzioni italiane per proteggere i propri sistemi e Kaspersky non è il fornitore di sicurezza informatica con la percentuale di presenza maggiore all’interno della pubblica amministrazione italiana”.
“Inoltre – ha rimarcato l’azienda -, con la convinzione che la collaborazione sia lo strumento più efficace nella lotta contro i cybercriminali, da sempre Kaspersky collabora con i vendor di sicurezza IT di tutto il mondo, con le organizzazioni internazionali e con le forze di polizia nazionali e regionali”.
Kapersky e le rassicurazioni sui dati dei clienti italiani
Rassicurazioni anche per quel che concerne il tema della sicurezza dei dati dei clienti della Penisola: “I dati dei clienti italiani elaborati dai prodotti Kaspersky sono sicuri e protetti. L’integrità e la sicurezza delle soluzioni Kaspersky sono state più volte certificate con valutazioni indipendenti di terze parti che hanno confermato la sicurezza del processo di Kaspersky per lo sviluppo e il rilascio di aggiornamenti antivirus contro il rischio di modifiche non autorizzate”.
“Tutto questo – ha aggiunto l’azienda – è stato attestato dal conseguimento della certificazione SOC2 (Service Organization Control for Service Organizations (SOC 2) Type 1 audit). Il sistema informativo dei nostri data center è certificato dal TÜV AUSTRIA”.
Nell’ambito della Global Transparency Initiative (GTI), hanno rilevato sempre da Kapersky, è stata trasferita parte dell’infrastruttura di elaborazione dati in Svizzera, “un paese con una severa legislazione sulla protezione dei dati. Kaspersky gestisce Transparency Center in tutto il mondo, che servono come strutture per i partner e le parti interessate del governo per esaminare il codice dell’azienda, gli aggiornamenti del software e le regole di rilevamento delle minacce”.
Kaspersky ha infine ribadito l’invito alle istituzioni e chiunque voglia verificare di persona l’affidabilità delle sue soluzioni “a visitare i Transparency Center e fare domande sulle loro pratiche di trattamento dei dati e sul funzionamento dei loro prodotti”.