Karine Cogliati trovata morta nei boschi di Carate Brianza, confessa l'amico che era con lei: cos'è successo
Svolta nelle indagini sulla morte di Karine Cogliati: fermato un amico della 26enne mentre cercava di fuggire in Austria. La sua confessione
Per la morte di Karine Cogliati, il cui cadavere è stato ritrovato nei boschi di Carate Brianza, i carabinieri hanno fermato un 46enne. Commerciante e amico della vittima, l’uomo era in fuga verso l’Austria. Stando alla sua confessione, la 26enne avrebbe avuto un malore dopo una serata passata a consumare droghe. Si attendono gli esami tossicologici per confermare la sua versione dei fatti.
- Karine Cogliati morta nei boschi di Carate Brianza: fermato 46enne
- La confessione dell’amico
- Le accuse della Procura
Karine Cogliati morta nei boschi di Carate Brianza: fermato 46enne
Svolta nelle indagini sulla morte di Karine Cogliati, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nei boschi di Carate Brianza, in provincia di Monza e della Brianza, lo scorso 16 febbraio.
Un amico della giovane, un commerciante 46enne di cui non è stata resa nota l’identità, sarebbe stato fermato mentre si dirigeva verso il Trentino. Probabilmente cercava di fuggire verso l’Austria.
Fonte foto: © 2024 OpenMapTiles | © 2024 OpenStreetMap contributors | © 2024 TomTom | Tuttocittà
La 26enne è stata ritrovata priva di vita nei boschi di Carate Brianza
Il cadavere della 26enne originaria del Brasile era stato rinvenuto in posizione fetale, ma non presentava evidenti tracce di violenza. Tuttavia, il corpo era legato mani e piedi mediante una felpa.
I carabinieri, che hanno rintracciato e fermato l’uomo, durante gli interrogatori avrebbero scoperto che Cogliati potrebbe essere deceduta a causa del consumo di droghe.
La confessione dell’amico
L’amico di Karine Cogliati, che si trovava con lei nel momento del decesso, ha infatti confessato ai carabinieri che i due avevano trascorso la notte consumando nonostante stupefacenti nei boschi di Carate Brianza.
Tuttavia, Cogliati avrebbe avuto un malore e una probabile overdose l’avrebbe poi portata al decesso.
Nel momento in cui si è reso conto della morte della 26enne, l’uomo ha deciso di disfarsi del cadavere nei boschi.
Le accuse della Procura
La versione riferita ai carabinieri dal 46enne coinciderebbe con i risultati dell’autopsia: non sono stati rilevati segni di violenza o soffocamento sul cadavere di Karine Cogliati.
Eppure, i dati riconsegnati dall’esame non hanno permesso di ottenere dati che indichino le esatte cause del decesso. Si attendono gli esami tossicologici per chiarire se la 26enne sia davvero morta per overdose da stupefacenti.
Le accuse a carico del commerciante sono quelle di occultamento di cadavere e cessione di droga.
TAG:
