Julian Assange fondatore di WikiLeaks lascia il Regno Unito da uomo libero dopo il patteggiamento con gli Usa
Julian Assange ha accettato un accordo con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti: il fondatore di WikiLeaks potrà evitare la reclusione e tornare in Australia
Julian Assange è libero. Il fondatore di WikiLeaks ha accettato le condizioni di un accordo con il dipartimento di Giustizia degli Usa, dichiarandosi colpevole rispetto al suo coinvolgimento in una delle più grandi violazioni di materiale classificato americano. Al 52enne australiano sarà consentito di evitare la reclusione negli Usa e di tornare nel suo Paese d’origine. Dopo il patteggiamento ha lasciato il Regno Unito.
- Julian Assange lascia il Regno Unito: libero il fondatore di WikiLeaks
- La condanna dopo il patteggiamento
- La vicenda giudiziaria
Julian Assange lascia il Regno Unito: libero il fondatore di WikiLeaks
La notizia è stata riportata dalla Cnn, citando documenti recentemente depositati presso la corte federale: il patteggiamento ora dovrà essere approvato da un giudice federale.
Anche WikiLeaks ha riportato l’annuncio della liberazione del suo fondatore, che ha lasciato la prigione di Belmarsh a Londra (dove era stato incarcerato per 5 anni) nella mattinata di lunedì 24 giugno ed è stato rilasciato dalla giustizia britannica nel pomeriggio all’aeroporto di Stansted.
Sostenitori di Julian Assange protestano davanti alla Royal Courts of Justice di Londra (marzo 2024)
Qui Assange si è imbarcato su un aereo e ha lasciato il Regno Unito.
La condanna dopo il patteggiamento
I pubblici ministeri del dipartimento di giustizia americano provvederanno a chiedere una condanna a 62 mesi: l’equivalente del tempo che l’uomo ha trascorso in carcere a Londra, mentre si opponeva contro l’estradizione negli Stati Uniti.
L’accordo riconoscerebbe quindi gli oltre 5 anni di reclusione già scontati, cosa che consentirebbe all’uomo di tornare subito in Australia, dopo un lungo calvario giudiziario.
Assange è accusato di 18 capi di imputazione per il suo presunto ruolo nella diffusione di documenti top secret. La sua incriminazione risale al 2019.
La vicenda giudiziaria
Il fondatore di WikiLeaks era perseguito a causa della pubblicazione sul suo sito di carte militari riservate, che gli erano state fornite tra il 2010 e il 2011 dall’ex analista dell’intelligence Chelsea Manning.
I rapporti diffusi facevano riferimento ad attività legate alla guerra in Iraq e contenevano informazioni relative ai detenuti di Guantanamo Bay. Secondo l’accusa, i documenti avrebbero messo in pericolo fonti riservate.
A maggio un tribunale britannico aveva stabilito il diritto di Assange di fare ancora appello contro l’estradizione voluta da Washington.