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Iva, Imu e le altre tasse di dicembre: il calendario delle scadenze per autonomi, dipendenti e pensionati

Tra le imposte in scadenza a dicembre, occhio al saldo Imu e all'acconto Iva. Ecco tutte le date dei pagamenti da rispettare per evitare sanzioni

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Il 2022 si chiude con un’altra ondata di imposte che lavoratori autonomi e professionisti e, in alcuni casi, anche dipendenti e pensionati, devono pagare, rispettando rigorosamente tutte le scadenze per evitare di incorrere in pesanti multe. Vediamo quali sono le date da segnare in rosso sul calendario.

Quali sono le tasse in scadenza a dicembre

Ad aprire le danze, il 1° dicembre, è l’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto, che spetta ai contribuenti che non hanno optato per il regime della cedolare secca. Ma le protagoniste indiscusse di dicembre sono l’Imu e l’Iva, due appuntamenti canonici con il Fisco. Entro il 16 dicembre, infatti, bisogna pagare la seconda rata dell’imposta municipale unica, ma anche la dichiarazione Iva 2022, dopo la proroga prevista dal decreto Semplificazioni.

Inoltre, entro la fine dell’anno, le aziende devono versare i contributi previdenziali, assistenziali e le ritenute Irpef dei propri dipendenti e collaboratori. Devono, inoltre, pagare l’acconto dell’imposta sostitutiva sui redditi da rivalutazione del Tfr. Ed entro Natale, liquidare le tredicesime ai dipendenti.

Un ulteriore appuntamento col Fisco, fissato nel mese di dicembre, è quello con l’invio degli elenchi Intrastat, che in questo caso riguarda esclusivamente gli operatori intracomunitari con obbligo mensile.

Chi deve versare l’imposta di registro sui contratti di locazione

Deve adempiere a questo obbligo chiunque abbia stipulato o rinnovato accordi il 1° novembre 2022. Il pagamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione spetta, dunque, nei seguenti casi: per la prima locazione; per le annualità successive; per la risoluzione del contratto; per proroghe del contratto.

A queste tasse si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo, dei tributi speciali, di eventuali sanzioni o interessi per ravvedimento.

tasse dicembre

Per effettuare il versamento, il proprietario dell’immobile affittato deve utilizzare il Modello F24 “Elementi identificativi”, il cosiddetto F24 ELIDE. I titolari di partita Iva pagano solo con modalità telematiche; chi non ha partita Iva, invece, può anche scegliere di recarsi in banca o in agenzia postale.

Saldo Imu 2022, quando si paga

Entro il 16 dicembre deve essere effettuato il versamento della seconda rata a saldo dell’Imu dovuta per l’anno 2022. Il calcolo dell’importo da pagare, nel caso in cui non siano intervenuti cambiamenti, è una semplice ripetizione del versamento effettuato in sede di acconto (effettuato lo scorso 16 giugno).

Nel caso in cui le aliquote 2022, stabilite dal proprio Comune, siano aumentate rispetto a quelle dell’anno precedente, il contribuente deve versare anche il conguaglio a integrazione dell’imposta pagata come acconto.

L’imposta sui contratti di locazione è dovuta dai soggetti che possiedono fabbricati, esclusa l’abitazione principale, così come aree fabbricabili e terreni agricoli.

Adempimenti periodici Irpef e contributi INPS, le cose da sapere

Sempre a metà mese, esattamente il 16 dicembre, scatta anche il termine ultimo per gli adempimenti periodici Irpef e i contributi Inps.

Il pagamento interessa le partite Iva e i sostituti d’imposta. Per quanto riguarda l’Irpef, il versamento è legato ai redditi da lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese di novembre.

L’adempimento tocca, inoltre, i redditi da lavoro autonomo corrisposti il mese scorso, così come provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza.

Il codice tributo da indicare sul modello F24 per pagare l’imposta è 1040. Lo stesso modello è utilizzabile per provvedere al pagamento dei contributi INPS dovuti dal datore di lavoro sulle retribuzioni pagate a novembre.

Cos’è e quando inviare il modello Intrastat

Il 27 dicembre è in programma la scadenza per l’invio degli elenchi Intrastat. Sono interessati gli operatori intracomunitari con obbligo mensile. L’adempimento consiste, come di consueto, nella trasmissione degli elenchi di riepilogo delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese, nel mese precedente alla scadenza, nei confronti di soggetti Ue.

Si paga in via telematica, tramite: il Servizio Telematico Doganale E.D.I. (Electronic Data Interchange), il canale messo a disposizione dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; oppure mediante il servizio dell’Agenzia delle Entrate.

Acconto Iva 2022: calcolo e modalità del versamento

La scadenza del pagamento dell’acconto Iva è il 27 dicembre. In questo caso, il saldo spetta sia alle partite Iva con liquidazione mensile, sia a quelle con liquidazione trimestrale. L’acconto si versa qualora l’importo dovuto risulti superiore a 103,29 euro.

Vi sono tre modi diversi per calcolare l’imposta:

metodo storico (deve essere versato un acconto Iva pari all’88% dell’imposta corrisposta nel periodo precedente, mese o trimestre);

–  metodo previsionale (si paga un acconto Iva calcolato su una previsione delle operazioni effettuate nell’ultimo periodo dell’anno. La percentuale di imposta da versare è pari all’88% dell’imposta stimata);

metodo analitico (prevede il calcolo sulla base delle operazioni effettuate entro il 20 dicembre 2022, ma in questo caso si deve pagare il 100% dell’imposta).

Per il pagamento, esclusivamente per via telematica con modello F24, compilando la sezione Erario, si utilizzano i codici tributo 6013 (per i contribuenti Iva mensili) e 6035 (per i contribuenti Iva trimestrali).

Le scadenze del 31 dicembre

Nell’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicembre, è bene ricordare che scade la dichiarazione Imu 2022: il termine è stato spostato dal decreto Semplificazioni. La scadenza ordinaria, infatti, sarebbe al 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui ha avuto inizio il possesso dell’immobile o a quello in cui ci siano state variazioni rilevanti.

Per la dichiarazione Imu 2022 occorre presentare un modello ricco di novità, in particolare con alcune voci da compilare relative alle esenzioni dei coniugi con doppia residenza e agli aiuti di stato e ai benefici fiscali ricevuti e che hanno interessato l’Imu durante il periodo dell’emergenza da Covid-19.

Cosa succede se non si pagano le tasse

Quando trascorre circa un anno dalla scadenza di un’imposta, l’ente provvede all’invio di una comunicazione che intima il pagamento delle tasse non versate. Questa comunicazione (detta “avviso bonario”) include la cifra esatta dell’omesso versamento con l’aggiunta del 10% di sanzioni e di una percentuale di interessi che va dall’1,25% all’1,50%.

Il saldo viene richiesto entro un lasso di tempo ben preciso (circa 30 giorni). Tuttavia, se non si ha la possibilità di pagare l’intera somma, si può chiedere una dilazione fino a un massimo di 60 rate mensili.

E se si ignora anche l’avviso bonario? In questo caso l’Agenzia delle Entrate manda al contribuente “smemorato” una cartella esattoriale che include l’importo relativo al debito maturato, più le sanzioni (non più del 10%, bensì del 30%). A questa ammenda si aggiungono anche gli interessi e gli oneri di riscossione. In questo caso, è possibile rateizzare il pagamento fino a 72 scadenze mensili.

tasse-dicembre Fonte foto: 123RF
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