Mediterranea, alta tensione tra Governo e Ong: botta e risposta
Dopo il braccio di ferro con La Valletta, Salvini richiede l'intervento della Germania per la seconda imbarcazione al largo delle coste italiane
Torna alta la tensione tra il Governo e le ong a proposito della nave Alex di Mediterranea che ha salvato 54 migranti e della nave Alan Kurdi della tedesca Sea Eye, che invece ne ha soccorsi 65 a largo della Libia.
Per quanto riguarda Alex, non decolla l’accordo trovato con Malta, secondo cui La Valletta accoglierà i migranti presenti a bordo della Alex (tredici tra bambini e donne sono già stati trasferiti su una motovedetta della Guardia Costiera) e l’Italia si farà carico di 55 migranti presenti sull’isola. È scontro totale tra il Viminale e la ong.
Caso Mediterranea: l’accusa del Viminale e la risposta della ong
Come riporta “Ansa”, fonti del Viminale hanno riferito che Mediterranea rifiuta l’offerta dell’Italia di trasbordare gli immigrati per condurli a Malta a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex. La ong, stando a quanto sostiene il Viminale, propone di fermarsi, trasbordare gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali). Il Viminale considera la proposta della ong una “provocazione“.
Per il Viminale “Mediterranea pone una serie di condizioni che appaiono finalizzate a sottrarsi a qualsiasi forma di controllo anziché a salvaguardare le persone a bordo. Questa impressione è rafforzata dalla espressa richiesta di essere sottratta a qualsiasi ‘azione coercitiva’ da parte di Malta o Italia, prefigurando una sorta di impunità”.
Sul profilo “Twitter” di Mediterranea, Alessandra Sciurba, da bordo della Alex, ha dichiarato: “Siamo in attesa di una conferma formale e definitiva che arriveranno degli assetti navali delle autorità italiane o maltesi per portarci fino alla Valletta, che prenderanno a bordo queste persone perché in queste condizioni è impossibile pensare di poter fare 15 ore di navigazione”.
A “TgCom24”, Alessandro Metz, armatore della nave Alex, ha dichiarato: “Non è vero, nessuna provocazione, ma se non si sblocca la situazione dovremo portare le persone nel porto più vicino. La barca non è adeguata per situazioni del genere, siamo in acque internazionali e pronti a dirigerci nel porto più vicino e sicuro. Alex non scappa, battiamo bandiera italiana. È assurda la dichiarazione del Viminale, nessuna provocazione da parte nostra, noi a differenza di altri non scappiamo dai processi. Siamo pronti a consegnare le persone alla marina militare per farle portare a Malta, ma nonostante quello che era stato annunciato sei ore fa, non è venuto nessuno. Per noi portarle a Malta o Lampedusa è lo stesso”.
Ong, oltre a Mediterranea scoppia il caso Sea Eye
A proposito della nave Alan Kurdi della ONG tedesca Sea Eye, che ha tratto in salvo 65 migranti al largo delle coste della Libia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato una lettera al suo collega tedesco Horst Seehofer: “Necessario ed urgente che la Germania intervenga nei confronti della nave Alan Kurdi e del suo Comandante affinché, nel doveroso esercizio della Vostra e loro responsabilità, sia assicurato alle persone a bordo il rapido sbarco in apposito luogo“.
La portavoce del governo tedesco Martina Fienz, in conferenza stampa a Berlino, ha dichiarato che non ci sarebbero accordi tra Italia e Germania per i migranti della Sea Watch: “Al momento il governo federale non ha ricevuto alcuna richiesta di accoglienza delle persone”. All’indomani dello sbarco della nave capitanata da Carola Rackete, lo stato tedesco si era detto disponibile ad accogliere un terzo dei 40 migranti.