Italia-Inghilterra, si temono focolai: pochi i maxi schermi in piazza
Si temono contagi e focolai: in molte grandi città non ci saranno i maxi schermi per seguire la finale di Euro 2020
Cresce l’attesa per la finale degli Europei tra Italia e Inghilterra di domenica sera. Ma se da un lato c’è la voglia degli italiani di sognare una notte come quella di Berlino nel 2006, dall’altra c’è il timore per la diffusione della variante Delta e per i possibili focolai che potrebbero nascere dagli assembramenti dei tifosi.
La paura del contagio, considerando anche l’aumento dei casi degli ultimi giorni, ha indotto molti sindaci e prefetti a vietare raduni dei tifosi e l’installazione di maxi schermi in piazze e parchi per assistere alla finalissima.
A preoccupare anche eventuali problemi di ordine pubblico e il pericolo psicosi, come nella tragica notte di piazza San Carlo a Torino per la finale di Champion’s League.
In molte grandi città, come Milano, Torino, Napoli, Firenze, Venezia, Padova, Trieste, Palermo, Trento, Lecce, Cagliari e Sassari, non ci saranno proiezioni della partita in piazza. Mentre a Roma sono stati autorizzati solo due raduni a piazza del Popolo e ai Fori Imperiali, con ingressi controllati e contingentati.
Maxi schermi sono consentiti invece a Bologna, Genova e in poche altre città, con l’obbligo però della mascherina in piazza. Un grande schermo all’aperto verrà invece allestito a Jesi, presso la parrocchia di Santa Maria del Piano, dove è cresciuto il ct della Nazionale Roberto Mancini.
Molti sindaci hanno inoltre firmato delle ordinanze anti alcol che prevedono per domenica sera lo stop alla vendita di alcolici e di bevande da asporto.
Italia-Inghilterra, gli appelli alla prudenza
E mentre cresce la febbre per la partita degli azzurri che potrebbe consegnare all’Italia il suo secondo titolo europeo, si moltiplicano gli appelli al senso di responsabilità e al rispetto delle regole.
A partire dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che si è rivolta agli italiani dai microfoni del Tg1: “Rivolgo un appello perché siamo alla fase finale: è necessario che l’Italia riparta, riparta davvero, ma questo dipende anche dai nostri comportamenti soggettivi”.
“Quindi mi raccomando: seguite quelle che sono le regole della mascherina, dei distanziamenti perché siamo quasi fuori da questa crisi difficile ma ancora non ne siamo usciti completamente”.
Lamorgese si dice comunque “sicura che gli italiani ancora una volta manifesteranno il grande senso di responsabilità che finora hanno avuto”.
“Le forze di polizia, i militari, la polizia locale saranno accanto agli italiani in questi giorni complicati ma anche loro hanno un compito difficile e quindi io credo che tutti insieme dobbiamo lavorare – ha aggiunto – perché ci sia una giornata serena da un punto di vista di ordine pubblico”.
Un invito alla cautela è arrivato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza: “Tifiamo Italia ma attenzione, va usata la mascherina in ogni situazione, anche all’aperto, in cui c’è il rischio di assembramenti e di non tenere almeno un metro di distanza”.