Italia condannata dalla Cedu per la storia di Simone Niort, ha provato a suicidarsi in carcere circa 20 volte
La Cedu condanna l’Italia per i trattamenti "inumani" a Simone Niort: 20 tentativi di suicidio in carcere e cure giudicate inadeguate
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia per il caso di Simone Niort, detenuto 28enne sassarese che ha tentato circa venti volte il suicidio durante i nove anni trascorsi in carcere. Affetto da gravi problemi psichiatrici, Niort non ha ricevuto cure adeguate ed è stato vittima di trattamenti definiti “inumani e degradanti”.
- Caso Simone Niort, la condanna all'Italia
- Perché la Cedu ha condannato l’Italia
- Niort in carcere fino al 2026
Caso Simone Niort, la condanna all’Italia
I giudici della Corte di Strasburgo, nella sentenza depositata il 27 marzo, hanno stabilito che l’Italia non ha tutelato la salute e i diritti fondamentali di Simone Niort, violando l’articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo che vieta “trattamenti inumani e degradanti”.
In nove anni di carcere, Niort ha provato più di venti volte a togliersi la vita e si è procurato almeno 300 lesioni, ricevendo oltre cento procedimenti disciplinari.

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu)
La Corte ha evidenziato come le autorità italiane abbiano ignorato le sue condizioni di salute, nonostante già dal 2019 fosse stato giudicato incompatibile con il carcere per una grave “sindrome reattiva alla detenzione”.
Perché la Cedu ha condannato l’Italia
“La Corte ha rilevato che le autorità nazionali non hanno dimostrato di aver valutato in modo rigoroso la compatibilità dello stato di salute di Simone con la detenzione”, hanno dichiarato i suoi difensori, gli avvocati Marco Palmieri, Antonella Mascia e Antonella Calcaterra.
Inoltre, i giudici di Strasburgo hanno riconosciuto la violazione del diritto di accesso a un tribunale (articolo 6 della Convenzione), per la mancata esecuzione di un provvedimento giudiziario che aveva disposto il trasferimento di Niort in una struttura sanitaria adatta.
Infine, l’Italia è stata condannata anche per non aver fornito alla Corte tutte le informazioni richieste per accertare i fatti.
Niort in carcere fino al 2026
Simone Niort dovrebbe uscire dal carcere nel 2026, ma già dal 2019 il consulente nominato dal tribunale aveva chiarito che il giovane soffriva di una “grave sindrome reattiva al carcere”.
L’Ufficio di Sorveglianza aveva ordinato più volte un periodo di osservazione psichiatrica e il trasferimento in un istituto specializzato, senza però ottenere risposte dalle autorità competenti.
La Cedu, con questa sentenza, ha quindi obbligato lo Stato italiano a risarcire Niort, evidenziando la necessità di trasferire immediatamente i detenuti con gravi patologie psichiatriche in strutture esterne adeguate, per garantire cure dignitose ed evitare ulteriori violazioni dei diritti fondamentali.
