Iss, con Omicron 5 tasso di mortalità sette volte più alto per i non vaccinati
Secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità il rischio di morte con Omicron 5 per i non vaccinati sale di 8,5 volte
Il tasso di mortalità per Covid-19 è sette volte maggiore nelle persone non vaccinate. Il dato emerge dall’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità che registra l’innalzamento della curva dei contagi spinti da Omicron 5, verso il picco previsto nelle prossime settimane. Dal monitoraggio risulta inoltre che il rischio di morte per le persone con età superiore agli 80 anni è maggiore di 8,5 volte per chi non si è sottoposto al vaccino contro il Sars-CoV-2.
- Le raccomandazioni di Silvio Brusaferro
- Il report settimanale dell'Iss
- Il tasso di ospedalizzazione
- Le reinfezioni
Le raccomandazioni di Silvio Brusaferro
Il rapporto è ben chiaro nell’analisi del presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro che al Tg2 sottolinea come sia fondamentale raccomandare soprattutto ai pazienti fragili, “di fare i richiami in modo da mantenere elevata la copertura vaccinale”. “Il virus non va sottovalutato, cosa succederà in autunno è molto difficile da prevedere”, ha aggiunto.
L’autorizzazione sulla quarta dose per gli over 60 da parte dell’Ema, con la successiva autorizzazione a stretto giro da parte di Aifa e del ministero della Salute, è attesa per la prossima settimana e le regioni si stanno preparando per la nuova fase della campagna vaccinale.
Il report settimanale dell’Iss
Negli ultimi sette giorni il report Iss rileva la costante avanzata del Covid-19: tra l’1 e il 7 luglio, i casi ogni 100mila abitanti sono stati 1.071 contro i 763 di 7 giorni fa. L’Rt medio aggiornato al periodo 15/28 giugno è oltre la soglia epidemica e si attesta a 1,40. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è salito passando dal 1,22 a 1,24.
“L’indice di trasmissibilità è 1,40, molto sopra la soglia epidemica. Questo indica un’epidemia in fase acuta, con un forte aumento dei casi. Anche il cosiddetto Rt augmented, anche se in leggero calo, rimane sempre molto sopra l’1, e quindi segnala comunque una fase espansiva” spiega Patrizio Pezzotti, direttore del reparto di epidemiologia dell’Iss.
Stando al report le regioni a rischio alto risultano essere 9: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Umbria, Veneto e Toscana inserita nella fascia di rischio più alto, in quanto non è stato possibile valutare il suo valore.
Il tasso di ospedalizzazione
I tassi di incidenza e di ospedalizzazione crescono in tutte le fasce d’età. Nella fascia 30-39 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 1.843 per 100.000, mentre nella fascia di età 0-9 anni si registra il valore più basso, 1.012 casi per 100.000 abitanti. L’età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati nelle ultime settimane è stabile e pari a 48 anni.
Ambulanze Covid in fila davanti a un ospedale
Le reinfezioni
Il report Iss riporta anche le stime delle reinfezioni calcolate da dicembre con l’avvento di Omicron: il rischio di essere nuovamente contagiati cresce nei soggetti che hanno avuto il Covid da oltre 210 giorni, nei non vaccinati o vaccinati da oltre 120 giorni, nelle donne, nei giovani e nel personale sanitario.
Dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022 sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari a 4.6% del totale dei casi notificati e continua l’aumento della percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati, risulta del 10,8%, in crescita rispetto alla settimana precedente (9,6%).