Isis, foreign fighter italiano pronto a consegnarsi: il motivo
L'italo-marocchino, prigioniero nelle carceri curde nel nord-est della Siria, vorrebbe presto fare ritorno in Italia
Un foreing fighter italiano, di origini marocchine, è pronto a consegnarsi alle autorità italiane. Ad ammetterlo è lo stesso militante dell’Isis Moahamed Koraichi che, nel corso di un’intervista a Il Giornale, ha svelato le motivazioni che lo hanno portato a trasferirsi in Siria per combattere col califfato.
“Sono venuto in Siria perché c’era la Sharia, volevo vivere con la ma famiglia nel vero Islam, ma adesso sono prigioniero e spero di tornare in Italia”. Sono queste le parole di Koraichi, arrivato nel nostro Paese nel 2003 e residente a Lecco. Quattro anni fa la partenza alla volta della Siria per abbracciare l’Isis, ma ora, rinchiuso in un carcere curdo nel nord-est della Siria, vorrebbe fare ritorno in Italia.
Super ricercato per terrorismo internazionale, Koraichi è stato il mentore del boxer Abderrahim Moutharrik, ora detenuto nel carcere di Sassari per scontare una condanna a 6 anni per terrorismo. Dalla Siria, secondo quanto appreso, Koraichi mandava le immagini del suo addestramento ai figli.
“Si stava bene arrivava gente da tutto il mondo. Poi è intervenuta la coalizione guidata dagli Usa, che con la sua aviazione bombardava dappertutto” ha raccontato Koraichi.
Il foreign fighter italo-marocchino ha poi ammesso: “Come tutte le guerre ci sono stati degli errori da parte dell’Isis, ci spostavamo da un posto all’altro fino a quando a Barghuz siamo finiti circondati”. “Sono stato ferito e quando hanno aperto un corridoio umanitario mi sono consegnato con la famiglia” ha proseguito.
In Siria con lui anche la moglie Alice Brignoli, la “mamma Isis” che qualche giorno fa aveva fatto appello a una Ong per tornare in Italia, e i 4 figli Saas di 7 anni, Ossama di 9, Ismail di 11, e un altro molto piccolo nato in Siria. Secondo quanto si apprende anche sulla Brignoli pende un mandato di cattura.