Invasione dei maranza a Napoli, la sfida pericolosa lanciata da Don Alì: "Sarà guerra". Chi è lo streamer
Don Alì ha lanciato l'ennesima provocazione, incitando i "maranza" del Nord all'invasione per dar vita a scontri in occasione di Napoli-Inter
Mentre si avvicina la gara scudetto in Serie A fra Napoli e Inter crescono anche le possibili tensioni, in particolare dopo che Don Alì, un noto influencer, ha lanciato su TikTok una sfida fra gruppi di “maranza” tra Nord e Sud, minacciando un’invasione della città partenopea. Personaggio controverso, non è la prima volta che Don Alì lancia provocazioni estreme.
Napoli a rischio invasione di “maranza”
“Sud preparati, il 1° marzo arriviamo noi e sarà guerra”. Una minaccia per nulla velata, quella dell’influencer Don Alì che ha convocato tutti i “maranza” del Nord per alimentare scontri a Napoli, in previsione della delicata partita del campionato di Serie A fra gli azzurri e l’Inter, in programma sabato 1 marzo alle 18.
Considerato il seguito di Don Alì, si teme un’invasione del capoluogo campano e non solo. “Tutti con il Frecciarossa, prima tappa Roma, poi Napoli e Sicilia… Faremo un macello e scapperanno tutti…perché quelli del Sud parlano male di noi del Nord”, ha minacciato, mentre i disordini possono essere considerati già probabili, almeno leggendo le risposte degli “avversari” sui social.
Chi è Don Alì
Don Alì è un personaggio controverso del web, noto per le sue provocazioni estreme e per il suo legame con la sottocultura maranza. Nato in Marocco nel 2001 e cresciuto a Torino, ha guadagnato notorietà nel 2019 come streamer su Twitch, attirando un vasto pubblico grazie a contenuti provocatori e spesso al limite della legalità.
I suoi video, caratterizzati da toni esagerati e sfide spericolate, hanno spesso suscitato indignazione, portandolo più volte al centro di polemiche e procedimenti giudiziari. Tra le sue azioni più discusse ci sono episodi di vandalismo, provocazioni alle forze dell’ordine e sfide social volutamente oltre il limite.
Tuttavia, il suo successo si basa proprio su queste dinamiche, che monetizzano l’indignazione per generare visibilità e rimanere rilevante.
Amato da alcuni per la sua irriverenza, criticato da altri per l’incapacità di distinguere tra spettacolo e realtà, è diventato un simbolo divisivo della cultura giovanile di strada.
Cosa vuol dire “maranza”
Il termine “maranza“, già in uso negli anni Ottanta a Milano e comparabile ad altre parole simili come “tamarro” e “coatto”, va oggi a connotare i giovani appartenenti a gruppi di strada rumorosi e provocatori, spesso inclini a comportamenti esuberanti o aggressivi.
Queste figure si distinguono per un abbigliamento vistoso, caratterizzato da capi firmati (talvolta contraffatti), e per un linguaggio crudo e spavaldo. Si tratta di una sottocultura urbana che mescola ostentazione, provocazione e una certa teatralità nel modo di porsi.
Originariamente dispregiativo, il termine è stato negli ultimi tempi “adottato” in parte, e in alcuni casi con un certo orgoglio, da chi lo vive come un tratto identitario.