Salvini, il progetto su Roma e l'attacco a Raggi e Zingaretti

In un’intervista rilasciata al Messaggero, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha parlato della crisi d’agosto e della situazione a Roma. Il leader della Lega non ha risparmiato attacchi alla sindaca Virginia Raggi e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e si è detto pronto a conquistarsi la fiducia dei romani.

A proposito della manifestazione che si terrà questo sabato a Roma, annunciata da settimane, ha dichiarato: “So che siamo gli unici matti che riempiranno la piazza più grande della Capitale, mentre gli altri si rifugiano in salette e teatrini. La gente ha chiesto alla Lega di dare un segnale contro il governo truffa e contro l’accozzaglia delle dieci sinistre, ed eccoci qua”.

Salvini, l’attacco a Raggi e Zingaretti

Sull’amministrazione della Capitale, in aperta polemica con la sindaca Virginia Raggi, Salvini ha affermato: “Guardi, noi siamo pronti da subito a governare Roma”. E sul decreto Salva Roma, ha aggiunto: “Noi potevamo riempire la Raggi di soldi, ma se lei non li sa spendere non aveva senso. Occorre competenza. E questo è il momento giusto per riportarla a Roma”.

Su un vero e proprio progetto per risollevare la situazione della Capitale, Salvini ha precisato: “Il nostro progetto di rinascita, che c’è anche se lei non lo vede, parte dai rifiuti. La differenziata ha fallito e va riorganizzata da capo. E in questo settore il disastro è colpa anche della Regione Lazio di Zingaretti, che valorizza zero i rifiuti. I romani spendono 140 euro a tonnellata per mandarli all’estero”.

Poi il leader della Lega ha aggiunto: “Stiamo lavorando molto. La bussola è il buon senso e il pragmatismo. Lei dice che facciamo solo slogan ma, per esempio, nel duello tv con Renzi chi dei due, tra lui e me faceva sparate propagandistiche? Lui. Io sono abituato a parlare di cose. Anche su Roma”.

Il futuro della Lega e del governo per Salvini

Sulla crisi, Salvini ha ammesso: “Se avessi conosciuto meglio Roma, e i suoi centri di potere, da cui mi sento estraneo, mi sarei mosso meglio. Evitavo certe ingenuità. Ma rifarei tutto. Ora si tratta di ripartire, e lo stiamo facendo benissimo. Vinciamo in Umbria, poi in Emilia Romagna e poi in Calabria”.

Infine l’ex ministro ha fatto una previsione sulla caduta del governo: “Non manca molto, le assicuro”.

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Fonte foto: ANSA