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Interrogatorio shock del 17enne fermato per l'omicidio di Michelle Causo: cosa non torna nel suo racconto

L'interrogatorio del 17enne fermato per l'omicidio di Michelle Causo a Primavalle a Roma: cosa non torna nel racconto di quei momenti

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A distanza di due mesi dall’omicidio di Primavalle che ha sconvolto Roma e l’Italia intera, è stato pubblicato l’interrogatorio (chiuso 30 minuti dopo la mezzanotte del 29 giugno) al 17enne fermato per l’assassinio di Michelle Causo.

I momenti prima dell’omicidio

Ad aver pubblicato l’interrogatorio shock è stata ‘La Repubblica’. Il diciassettenne ha raccontato: “Le ho scritto chiedendole del fumo. È arrivata verso le 11,30 e mi sono accorto che era fredda. Abbiamo cominciato a parlare del fumo e di quanti soldi le dovevo dare. L’avevo avvertita dicendole che potevo darle 20 euro in meno perché dovevo vedermi con la mia ex per andare al Mc Donald’s. Lei era fissata che le dovevo dare tutto, 35 euro”.

Il giovane ha poi riferito: “Io stavo sul piano cucina intento a manipolare l’hashish quando all’improvviso mi sono ritrovato una scacciacani davanti al viso e a questo punto”. E poi: “Io lo sapevo che Michelle l’aveva, me l’aveva prestata in passato e io ho fatto delle storie su Instagram perché sono un co*lione. Poi mi ha detto che aveva un amico che poteva modificarla”.

Il 17enne ha spiegato di essersi spaventato perché pensava che la pistola fosse modificata. E ha aggiunto: “Vicino a me c’era un contenitore con posate, coltelli e ho cominciato a farmi 30 domande tutte insieme, tipo morire per cinque grammi di fumo”. Alla domanda “Quanto è durata questa situazione?”, ha risposto: “Cinque secondi“.

L’omicidio

Nel corso dell’interrogatorio, il giovane ha descritto così le sue azioni: “Ho cominciato ad accoltellarla, lei si muoveva e poi è cascata per terra. Ho cominciato ad accoltellarla che lei era di fronte a me. Non ricordo dove ma l’ho colpita un po’ di volte. In quel momento mi trovavo in cucina. Ha cominciato ad avere delle convulsioni, c’era sangue dappertutto. Sono stato fermo per qualche minuto a guardarla. Ho pensato che in quel momento non fosse più recuperabile, pensavo di chiamare l’ambulanza perché aveva le convulsioni, ho preso il telefono ma non l’ho fatto”.

Il diciassettenne ha poi detto: “Ho fatto la cosa sbagliata, non ho chiamato nessuno. Temevo che i poliziotti potessero prendersela con me perché è capitato che in passato siano stati razzisti con me e mi hanno accusato ingiustamente”. A proposito del modo in cui si è disfatto del corpo senza vita di Michelle Causo (ritrovata all’interno di un carrello vicino a un cassonetto), il ragazzo ha dichiarato: “Ho fatto tutto da solo“.

Michelle CausoFonte foto: ANSA

Fiori e pensieri per Michelle Causo.

Cosa non torna nell’interrogatorio

Lo stesso quotidiano ‘La Repubblica’ sottolinea che molte delle affermazioni del ragazzo non hanno trovato conferma nel corso delle indagini, a partire dal fatto che la vittima spacciasse o che lo avesse minacciato con una pistola, scatenando così la sua reazione. Sull’impugnatura dell’arma non sono state trovate le impronte della giovane.

Questi due elementi fanno supporre agli investigatori che l’omicidio non sia nato da una lite per poche decine di euro e qualche grammo di hashish, ma per qualcosa di molto più grave che, però, ancora non è stato scoperto.

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Michelle Causo Fonte foto: ANSA
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