Inps chiede a Carlo Antonini malato di Sla di restituire 1000 euro dopo due mesi in ospedale: la sua denuncia
Il racconto di Carlo Antonini, malato di Sla: l'Inps gli ha chiesto di restituire circa 1000 euro dopo 2 mesi da lui trascorsi in ospedale
Carlo Antonini, malato di Sla, ha raccontato su Facebook una vicenda che lo ha visto protagonista in seguito a un ricovero in ospedale al NEMO di Milano al Niguarda: l’Inps gli ha chiesto di restituire circa 1000 euro dopo due mesi trascorsi in ospedale in seguito a un intervento di tracheotomia.
Il racconto di Carlo Antonini
Nel suo post su Facebook, Carlo Antonini ha raccontato: “Ieri mi è arrivata dall’INPS una lettera. Devo restituire 1050 €. Sempre l’INPS ha deciso che li restituisco un po’ al mese, circa 50 €. Fa tutto lei, ma comunque non è una tragedia perciò vi prego non preoccupatevi e non fate niente”.
Poi ha spiegato: “Due anni fa sono andato al NEMO di Milano al Niguarda per fare la Tracheotomia e, per qualche imprevisto, sono stato là due mesi. Io e Valentina sapevamo che dovevamo fare una carta dal NEMO, che diceva che mia moglie doveva stare vicino a me sempre, perché ho bisogno di assistenza h 24. (…) Se non fai quella carta che il NEMO dice che ho bisogno di una assistenza continua di mia moglie, per il tempo che stai all’ospedale non ti danno l’accompagnamento”.
Lo sfogo
Secondo Antonini, è “giusto” che, se uno che prende l’accompagnamento va in ospedale e il grave lavoro di assistenza della famiglia passa all’ospedale, per il periodo di degenza non prenda l’accompagnamento, ma non lo è “per un malato come me che ha bisogno di una persona sempre vicino, fa fare una carta dall’ospedale che dice che il malato ha bisogno di assistenza h24”.
Lo stesso Antonini ha spiegato che la carta vale se in ospedale stai al massimo 29 giorni e lui ci è stato 2 mesi. Poi ha riepilogato le spese in ospedale, tra cui “850 euro per il mangiare” pagati da Valentina, ai quali bisogna aggiungere i soldi dell’ambulanza (che è stata pagata da alcuni suoi amici).
Il messaggio finale
Il post di Carlo Antonini si conclude così: “Io sarò sempre molto grato al NEMO di Milano. Vi chiedo solo di condividere perché queste stupidate vengano tolte,perché non tutti i malati sono fortunati come me. GRAZIE, CONDIVIDETE. Non preoccupatevi che io non mollo, anzi sarò sempre più attivo”.