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Migliaia di morti in Libia per le inondazioni dopo il ciclone a Derna, città sommersa: almeno 10 mila dispersi

Il passaggio del ciclone Daniel ha provocato morti e devastazione in Libia, le immagini drammatiche: oltre 5 mila vittime a Derna

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La conseguenza del passaggio del ciclone Daniel in Libia è drammatica, con più di 2 mila morti nelle inondazioni causate dalla tempesta nella parte orientale del Paese. Il bilancio comunicato dalla tv Al-Hadath alle ore 17 di martedì 12 settembre parla di oltre 6 mila vittime citando fonti locali. Dalle foto e dai video che circolano in rete, la situazione è tragica, con città come Derna che sono state sommerse dalle acque delle dighe crollate a causa del violento uragano. Almeno 10 mila i dispersi.

Inondazioni a Derna in Libia

Flagellata dall’uragano Daniel, sommersa dalle piogge cadute nelle ultime ore e dall’acqua liberata dal crollo di due dighe al passaggio della tempesta. La Libia, e nelle specifico la città di Derna, è in ginocchio e vive un dramma, con un bilancio tragico che conta oltre 2mila morti.

Osama Hamad, primo ministro dell’autoproclamato governo della Libia orientale, ha lanciato l’allarme per il numero crescente di vittime e migliaia sarebbero i dispersi. Quasi completamente sommersa, Derna è la città più colpita.

Qui, come testimoniano le immagini che arrivano dai social, edifici a più piani un tempo ben distanti dal fiume, sono parzialmente crollati nel fango

Testimoni a Derna: “Sommersi tra 3 metri d’acqua”

L’acqua è salita fino a toccare i 3 metri“. Lo riferiscono diversi testimoni, secondo alcuni media interazionali ripresi dall’Ansa, dopo il crollo delle dighe a Derna, la città libica più colpita dalle inondazioni in Libia.

L’arrivo del ciclone Daniel

Descritta dagli esperti come un “fenomeno estremo per la quantità di acqua caduta“, la tempesta si è abbattuta con maggiore violenza sulle città costiere di Jabal al-Akhdar (nord-est) e Bengasi a partire da domenica 10 settembre, dove è stato imposto il coprifuoco e le scuole sono state chiuse.

La tempesta aveva colpito nei giorni scorsi anche Grecia, Turchia e Bulgaria, uccidendo almeno 27 persone. Poi, dopo avere scaricato nei scorsi giorni intense precipitazioni in mare, nel weekend appena trascorso ha raggiunto la terra in Cirenaica, allagando un’area vastissima. Con venti che hanno raggiunto velocità fino a 180 chilometri orari, secondo il Centro meteorologico arabo regionale le precipitazioni sono state stimate tra i 50 e i 250 mm.

Secondo il Centro nazionale di meteorologia libico, la tempesta dovrebbe spostarsi sempre più a est, intorno alle zone di Jaghbub, e raggiungere le regioni al confine con l’Egitto.

Solidarietà dall’Italia

Dopo aver già espresso solidarietà e disponibilità dell’Italia a inviare aiuti in Marocco dopo il violento terremoto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è messo a disposizione anche per la Libia. Su Twitter, infatti, il ministro ha sottolineato: “Il governo italiano sta seguendo con attenzione le conseguenze delle alluvioni. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti”.

In campo anche la Francia, che sta “mobilitando risorse per fornire aiuti”, ha promesso Emmanuel Macron. Mentre in un messaggio sui social il presidente tunisino Kais Saied ha fatto sapere di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche per gli aiuti di urgenza dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”.

Oltre a questi Paesi, si stanno muovendo anche l’Egitto, l’Algeria e il Qatar.

inondazioni-libia Fonte foto: Getty
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