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Influenza australiana: primo caso grave in Italia. Ricovero a Genova per un uomo colpito dal virus H3N2

Ricoverato a Genova il 76enne affetto da influenza australiana. Il dottor Bassetti annuncia l’arrivo in Italia del virus H3N2

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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Inizia il periodo dell’influenza invernale e quest’anno ci si trova a doverne affrontare la variante cosiddetta australiana. Si tratta del virus H3N2, di cui sono stati registrati i primi casi in Italia. All’ospedale Policlinico San Martino di Genova è stato ricoverato un uomo di 76 anni che presenta importanti sintomi. Lo comunica il direttore del reparto malattie infettive, Matteo Bassetti.

Il primo ricovero in Italia per virus H3N2

Il virus H3N2 è causa della variante denominata australiana dell’influenza, più grave perché maggiormente immunoevasiva e contagiosa.

Identificato a partire dagli anni ’60, il virus è stato recentemente isolato in Lombardia, Piemonte e Lazio. Registrato oggi il primo caso in Liguria.

Il dottor Matteo Bassetti

Nella giornata del 2 novembre è stato ricoverato un uomo nel reparto di infettivologia del Policlinico San Martino di Genova. Si tratta di un signore di 76 anni “con un quadro clinico impegnativo e sintomi importanti”.

Le parole di Matteo Bassetti

A dare la notizia è, con un post su X, Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive nell’ospedale genovese.

Il dottore spiega che nell’uomo ricoverato “predomina il quadro neurologico a dimostrazione del tropismo di H3N2 per tanti organi, tra cui i polmoni e il cervello”.

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“Se il buongiorno si vede dal mattino…non sarà una bella stagione influenzale” conclude Bassetti sui social.

I sintomi dell’influenza australiana

Come detto, il virus H3N2 è una variante dell’influenza e i sintomi sono principalmente gli stessi: febbre, dolori muscolari, mal di gola, tosse e stanchezza.

A volte possono comparire anche nausea o vomito, specie nei bambini che, assieme ad anziani e immunodepressi, sono i più colpiti.

I rischi maggiori sono quelli di polmonite ed encefaliti. Lo strumento di prevenzione più efficace è il vaccino.

“Ci si deve vaccinare perché se avessimo più casi come questo – ha spiegato Bassetti – gli ospedali avrebbero un iperafflusso di pazienti e una situazione di difficoltà”.

Per i soggetti più deboli – over 60, bambini fino ai 6 anni, donne in gravidanza e persone affette da patologie croniche – la vaccinazione è gratuita presso l’Asl, il medico di famiglia, il pediatra e le farmacie convenzionate.

Fonte foto: iStock

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