Infermiere di un hospice di Foggia indagato per 16 morti sospette: avrebbe ucciso gli anziani con un farmaco
La Procura ha disposto la riesumazione di 16 corpi di persone decedute tra il 2022 e il 2023. L'ipotesi di reato per l’infermiere è di omicidio volontario
La Procura di Foggia ha disposto la riesumazione di 16 persone, decedute tra il 2022 e il 2023, dando così seguito alle indagini che hanno portato ad accusare un infermiere di 55 anni di aver somministrato agli anziani pazienti dei sedativi come forma di eutanasia.
Le accuse verso l’infermiere
Le indagini sono partite da una segnalazione anonima alla Procura della Repubblica, e nel giro di pochi mesi hanno portato a formalizzare l’imputazione di omicidio volontario per un infermiere 55enne dell’hospice Asl di Torremaggiore, in provincia di Foggia.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe somministrato ad alcuni pazienti della struttura, principalmente anziani e affetti da patologie oncologiche, un potente sedativo di uso ospedaliero, il Midazolam, come forma di eutanasia.
Torremaggiore, il comune in provincia di Foggia nel quale si trova l’hospice Asl dove si sono verificate le morti sospette
La Procura di Foggia ha quindi disposto la riesumazione delle salme di 16 persone, decedute tra il 14 novembre 2022 e il 16 febbraio di quest’anno, per capire se tali morti possano essere riconducibili al farmaco.
La riesumazione dei corpi
Dopo la segnalazione, l’inchiesta del procuratore Ludovico Vaccaro e della pm Antonella Giampetruzzi si è subito concentrata verso l’infermiere, che nel frattempo era stato trasferito a un altro servizio aziendale in un diverso Comune.
Bisognerà ora condurre specifiche analisi sui corpi, alcuni già dissepolti il 24 aprile, per rispondere alla richiesta dei pm di accertare eventuali tracce di Midazolam e le relative quantità presenti nelle salme.
Una richiesta, quella dei pm, che ha sorpreso l’avvocato Mauro Valente, legale dei parenti di una delle vittime: “In tutto il mio percorso professionale non ho mai sentito di un simile provvedimento nell’ambito di un’inchiesta; questo significa che qualche elemento in mano la Procura lo deve avere, anche solo per affrontare gli oneri economici che comportano le riesumazioni, una spesa che immagino sia almeno di centomila euro” ha detto l’avvocato ad AGI.
La sorpresa dei parenti
E mentre Luigi Marinelli, avvocato dell’infermiere indagato a piede libero, dice che l’uomo è “sereno, si ritiene e si dichiara innocente”, arriva la sorpresa dei parenti delle presunte vittime, ai quali è improvvisamente giunto l’avviso di estumulazione dei corpi per effettuare le autopsie.
Secondo l’avvocato di uno dei familiari, i parenti sono “caduti dalle nuvole”, tanto da non aver presentato alcuna denuncia e né tantomeno mai avuto alcun sospetto.
“Anzi, da un certo punto di vista, data la malattia terminale, l’hanno vissuta (la morte, ndr) quasi come una liberazione da tutta la sofferenza che aveva provato” ha detto l’avvocato, parlando dei parenti di una delle persone decedute nella struttura.
L’Asl di Foggia ha intanto offerto “la più completa disponibilità”, ma bisognerà aspettare i risultati delle analisi per capire le cause dei decessi, per poi passare alla ricostruzione vera e propria dei fatti, dai quali si dovrà estrapolare la motivazione che eventualmente avrebbe mosso l’infermiere: volontà di uccidere o pietà nel mettere fine alle sofferenze altrui?