Infermiera condannata per l'omicidio di 7 neonati in Inghilterra con iniezioni d'aria e insulina: il caso
L'infermiera Lucy Letby ha ucciso sette neonati e tentato di assassinare altri sei bambini, tramite iniezioni di aria e insulina o latte avvelenato
Ha ucciso nella culla sette neonati mentre lavorava come infermiera al Countness of Chester Hospital, in Inghilterra, e avrebbe cercato di assassinare altri sei bambini. Lucy Letby, 33 anni, è stata giudicata colpevole per la morte di sette piccoli tra il 2015 e il 2016, periodo nel quale ha lavorato nel reparto di terapia intensiva dell’unità neonatale dell’ospedale a sud di Liverpool.
Il caso
Le indagini sarebbero iniziate soltanto nel 2017, quando l’infermiera aveva già ucciso diversi neonati. Sul caso ha lavorato per anni una squadra di 70 investigatori con un’operazione costata diversi milioni di sterline, partita in seguito a un inspiegabile aumento dei decessi tra i piccoli ospiti del Chester Hospital.
La polizia inglese ha passato in rassegna 4mila cartelle mediche di bambini nati nei due ospedali negli anni in cui Letby ha prestato servizio il Women’s Hospital di Liverpool, obiettivo nel 2021 di un attentato fallito dopo l’esplosione di un taxi, e il Countess of Chester.
Ma l’allarme, in quest’ultima struttura della città al confine con il Galles, era già stato lanciato nel 2015 quando il professor Stephen Brearey aveva cominciato a nutrire seri sospetti sui cinque bambini morti affidati alle cure di Letby. L’ospedale però non diede seguito alle segnalazioni e la 33enne tornò a colpire l’anno seguente uccidendo altri due neonati.
Gli omicidi
Secondo quanto stabilito dalla giuria della Manchester Crown Court, l’infermiera avrebbe agito con “con freddezza e premeditazione” togliendo la vita alle piccole vittime con modalità ogni volta differenti: con iniezioni d’aria o di insulina, avvelenando il latteo o spezzando il diaframma dei neonati.
Arrestata per la prima volta la mattina presto del 3 luglio 2018, Letby è stata rilasciata su cauzione della polizia, per poi finire di nuovo in manette il 10 giugno 2019 e per l’ultima volta il 10 novembre 2020, quando è stata infine incarcerata.
Secondo quanto riportato da Tgcom24, durante la prima perquisizione la polizia avrebbe trovato a casa dell’infermiera diversi messaggi rilevanti in foglietti sparsi per l’abitazione e nel suo diario, tra i quali questa frase: “Sono malvagia, l’ho fatto. Non merito di vivere. Li ho uccisi apposta perché non sono abbastanza brava per prendermi cura di loro. Sono una persona orribile”.
Il processo
I legali di Letby hanno sempre sostenuto la sua innocenza attribuendo il peggioramento del quadro clinico e le morti dei neonati a fattori naturali, in alcuni casi in combinazione con altri elementi come carenza di personale nell’ospedale o l’incapacità di altri di fornire cure adeguate.
Per l’avvocato della pubblica accusa Pascale Jones, l’infermiera “ha fatto di tutto per nascondere i suoi crimini cambiando il modo in cui ha colpito le sue fragili vittime. Nelle sue mani sostanze innocue come l’aria e il latte sono diventati letali”.