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Infarto scambiato per uno strappo muscolare all’ospedale di Pisa, risarcimento per i familiari di un 29enne

Giovanni D’Angelo era arrivato al Pronto soccorso con forti dolori al petto, la famiglia riceverà un risarcimento di 1,6 milioni di euro

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Il tribunale civile di Pisa ha condannato la Asl a risarcire con 1,6 milioni di euro i familiari di un uomo morto nel 2010 per un errore medico. Giovanni D’Angelo, 29 anni, era arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Pisa lamentando dolori al petto. Dimesso con la diagnosi di uno strappo muscolare, era morto poche ore dopo a causa di un infarto.

L’arrivo al Pronto soccorso dell’ospedale di Pisa

Nel mese di gennaio del 2010 D’Angelo, imprenditore edile di 29 anni di Cascina, era giunto al punto di primo intervento Misericordia di Navacchio accusando un dolore al petto. Poco dopo era stato trasferito in ambulanza, con un codice rosso, al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.

Qui il medico lo aveva visitato per poi dimetterlo con la diagnosi di uno strappo muscolare da curare con un antidolorifico.

Infarto scambiato per uno strappo muscolare all’ospedale di PisaFonte foto: ANSA

Le indagini sono state condotte dai carabinieri

Giovanni D’Angelo morto poche ore dopo la dimissione

Ma la sera stessa Giovanni D’Angelo, che aveva continuato a sentire dolori, era morto. A stabilire la causa del decesso era stata l’autopsia disposta dal magistrato. D’Angelo era stato ucciso da un infarto del miocardio in corso da almeno 12 ore, ma che al Pronto soccorso di Pisa, nonostante l’esecuzione di un elettrocardiogramma, non era stato visto.

Insospettiti dall’accaduto, i familiari del 29enne, che era appena diventato papà, avevano presentato una denuncia. Secondo la versione dei querelanti, D’Angelo aveva fatto presente che nella sua famiglia altre persone avevano avuto problemi di cuore.

Una circostanza che, però, non aveva portato ad effettuare esami del sangue dopo il triage al Pronto soccorso di Pisa.

Risarcimento di 1,6 milioni di euro per i familiari

La Procura di Pisa aveva quindi aperto un’inchiesta, che si è conclusa solamente quasi 15 anni dopo la morte di Giovanni D’Angelo.

Rigettando in parte le conclusioni dei consulenti tecnici d’ufficio, i giudici del tribunale civile di Pisa hanno condannato l’Azienda ospedaliera e il medico che aveva visitato l’imprenditore al Pronto soccorso al pagamento di un risarcimento pari a 1,6 milioni di euro.

Il processo penale, dopo il ricorso in Cassazione da parte del medico che era stato assolto in primo grado e condannato in secondo, è tornato nuovamente in Appello.

giovanni-dangelo-pisa Fonte foto: 123RF
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