Indi Gregory non potrà essere portata in Italia: la corte ha respinto l'appello, ultimo intervento di Meloni
I giudici inglesi hanno deciso che il caso di Indi Gregory rimane di giurisdizione britannica: nessun trasferimento in Italia
Indi Gregory non potrà essere portata in Italia. I giudici hanno deciso che la giurisdizione rimane all’Inghilterra. Nessun supporto vitale alla bambina, come già deciso dai medici e dalla corte stessa.
La sentenza dei giudici inglesi
I giudici inglesi hanno deciso che Indi Gregory, la bambina di 8 mesi affetta da una grave malattia incurabile, non potrà essere portata in Italia per continuare le terapie di sostegno vitale.
Il caso era stato sollevato dagli avvocati dei genitori della bambina, tra cui figura anche il politico leghista Simone Pillon, dopo che il Governo aveva concesso la cittadinanza italiana alla bambina.
Ora, come scritto dallo stesso Pillon su X, la squadra di avvocati che aiuta la famiglia sta pensando a strade alternative. Il distacco definitivo dalle macchine avverrà Lunedì.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha scritto al governo inglese: “Urgentemente al Lord Cancelliere e Segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito, chiedendo ai due Paesi di collaborare ufficialmente per facilitare il trasferimento di Indi a Roma ai sensi della Convenzione dell’Aja”.
La vicenda di Indi Gregory fino a oggi
Indi Gregory nasce il 24 febbraio 2023 e fin da subito i medici si accorgono che le condizioni della bambina inglese sono disperate. Non respira, è cianotica e ha il cervello atrofico a causa di un versamento di liquido nel cranio.
I suoi genitori però scelgono di prolungare il più possibile la sua vita, con il supporto vitale, nonostante i dottori mettano in chiaro che la malattia di cui la bambina soffre, la sindrome da deplezione del DNA mitocondriale, non ha cura.
Per i sanitari quello che i genitori stanno chiedendo è accanimento terapeutico e quindi si rivolgono ai giudici inglesi per togliere i sostegni vitali alla bambina. Si arriva alla decisione del tribunale, come da prassi in questi casi. I giudici danno ragione ai medici, il sostegno vitale va interrotto.
In questo momento entra in gioco il governo italiano, che concedere a Indi la cittadinanza in maniera straordinaria per permetterne il trasferimento all’ospedale Bambin Gesù per proseguire la terapia palliativa.
Non esistendo una cura però, è possibile che anche in caso di trasferimento, si ripeta in Italia quanto accaduto in Inghilterra. Il padre della bimba però non si arrende, nonostante sia già stata staccata dalle macchine che la tengono in vita: “Indi è una combattente”.
Che malattia ha Indi Gregory
Le malattie mitocondriali, come la depleizone del DNA di cui soffre Indi Gregory, non hanno infatti al momento alcun tipo di cura possibile. Il problema nei bambini che nascono con queste sindromi è il basso numero di mitocondri, corpuscoli fondamentali per la respirazione cellulare.
I mitocondri bruciano ossigeno e zuccheri creando ATP, la molecola che trasporta ai tessuti e agli organi del corpo l’energia necessaria per funzionare. Senza di essi i muscoli e gli organi deperiscono, danneggiandosi rapidamente.
Non esiste un modo per sostituire i mitocondri mancanti, né per produrre la molecola necessaria a far sopravvivere i malati di malattie mitocondriali. Di conseguenza l’aspettativa di vita in caso di diagnosi è molto breve.