Indi Gregory è morta, il padre Dean è una furia contro i giudici: lo sfogo rabbioso, "la mia vita è finita"
La neonata era affetta da una grave patologia mitocondriale, i giudici inglesi hanno disposto lo stop ai trattamenti vitali
Indi Gregory è morta nella notte tra il 12 e il 13 novembre. Il cuore della bimba inglese di 8 mesi, affetta da una gravissima patologia, ritenuta incurabile, ha smesso di battere all’1:45 di lunedì mattina. Lo ha annunciato il padre della piccola, Dean Gregory: “Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna”.
- Morta Indi Gregory
- Lo stop ai trattamenti vitali
- La storia di Indi Gregory
- I messaggi di Meloni e Salvini
Morta Indi Gregory
“Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45“, ha detto Dean Gregory all’agenzia LaPresse. “Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna”.
“Il servizio sanitario e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima”.
“Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse, ma io e Claire ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre“.
Lo stop ai trattamenti vitali
Dopo una lunga battaglia legale portata avanti dai genitori della bimba, venerdì 10 novembre l’Alta Corte di Londra aveva disposto lo stop ai trattamenti che la tenevano in vita e il suo trasferimento in un hospice.
Sabato è stato eseguito il distacco dai principali dispositivi vitali, infine le sono stati somministrati farmaci palliativi per alleviarne le sofferenze.
I medici che curavano la bambina al Queen’s Medical Center di Nottingham avevano ribadito di non poter fare altro per lei, affetta da una gravissima patologia mitocondriale.
La storia di Indi Gregory
Nata il 24 febbraio 2023 a Ilkeston nel Derbyshire, Indi Gregory era affetta dalla sindrome da deperimento mitocondriale, una rarissima malattia genetica degenerativa che provoca il mancato sviluppo di tutti i muscoli.
Secondo il sistema sanitario nazionale britannico (NHS) la malattia della bimba era terminale. Tutti i ricorsi presentati dai genitori di Indi nel Regno Unito per impedire il distacco delle macchine che la tenevano in vita erano stati rifiutati.
Così come il ricorso alla Convenzione dell’Aja invocato dall’Italia per il suo trasferimento a Roma. Lunedì 6 novembre il governo Meloni aveva concesso la cittadinanza italiana alla piccola per consentirle di essere trasferita all’ospedale pediatrico Bambin Gesù, che si era offerto di seguirla.
Il console italiano a Manchester aveva emesso un provvedimento di urgenza, dichiarando la competenza del giudice italiano e autorizzando il trasferimento a Roma. L’alta Corte di Londra aveva però respinto il ricorso italiano, definendo l’intervento di Roma “non nello spirito della Convenzione dell’Aja”.
I messaggi di Meloni e Salvini
“Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi”, il messaggio della premier Giorgia Meloni sul suo account X.
“La piccola Indi Gregory non c’è più, una notizia che non avremmo mai voluto leggere. Il governo italiano ha fatto il massimo, offrendosi di curarla nel nostro Paese, purtroppo senza successo. Una commossa preghiera per lei e un sincero abbraccio ai suoi genitori. Colpiscono e fanno riflettere le parole di papà Dean”, il post sui social del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha poi citato le parole rabbiose del genitore della bimba.