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CRONACA NERA

Indagini sull'esplosione del furgone in centro a Milano: l'assenza dell'estintore e gli altri possibili errori

Continuano le indagini sull'esplosione del furgone a Milano. I magistrati indagano sull'assenza di un estintore e su altri errori nella sicurezza

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Giulia D'Aleo

GIORNALISTA

Scrive su importanti quotidiani nazionali, si occupa di attualità con una particolare attenzione rivolta a temi sociali, diritti, marginalità.

Continuano le indagini sull’esplosione del furgone a Milano. Sembra che quel giorno, giovedì 11 maggio, il mezzo non avesse a bordo un estintore. I carabinieri hanno svolto dei sopralluoghi nell’azienda di autotrasporti Zanaria, in provincia di Novara, per indagare sui mezzi in dotazione della ditta e sul rispetto delle misure di sicurezza.

L’assenza dell’estintore

Dalle indagini dei carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pubblico ministero Luca Gaglio, sembrerebbe che il furgone esploso giovedì 11 maggio in Porta Romana a Milano non avesse a bordo l’estintore.

Sarà da indagare se il veicolo non lo avesse proprio in dotazione o se si sia trattato di un singolo caso accidentale.

La colonna di fumo nero causata dall’esplosione del furgone a Milano l’11 maggio

Le forze dell’ordine, che indagano per disastro colposo e lesioni colpose ai danni dell’autista del furgone e di una suora che è rimasta ferita, hanno deciso di mettere in atto 2 sopralluoghi nell’azienda di autotrasporti Zanaria.

Le altre irregolarità

Non si tratterebbe dell’unico errore commesso quel giorno dall’azienda. Il conducente, infatti, sembra indossasse una semplice tuta, che non sarebbe servita a proteggerlo dalle ustioni, inadatta ai trasporti speciali.

Dubbi sono sorti anche in seguito alle verifiche relative al rispetto delle norme sul trasporto dei materiali speciali.

Dopo aver acquisito i documenti necessari e fotografato le dotazioni di sicurezza, i magistrati faranno delle verifiche più specifiche anche sull’abbigliamento e sulla formazione che i dipendenti hanno ricevuto in azienda.

Si attende quindi di sapere i nomi dei primi indagati, inseriti nel fascicolo aperto dalla Procura.Questi potrebbero appartenere sia ai rappresentanti dell’azienda di autotrasporti, ma anche ai responsabili della società che produce le bombole.

La dinamica dell’incendio

Il terribile incendio, che ha coinvolto decine di veicoli, sembra essere partito dal motore del furgone o dalla perdita di una bombola di ossigeno trasportate.

In ogni caso, sembrerebbe che l’incendio sia partito all’interno dell’abitacolo nella zona dei pedali di guida.

Oltre ad aver fatto due feriti, l’esplosione ha costretto alcuni condomini a trascorrere la notte fuori. Alcuni ospiti di un hotel, altri da parenti e amici. Per alcuni di loro, non si sa ancora quando potranno tornare ad abitare le proprie case.

La scuola privata gestita dalle suore, invece, tornerà a essere utilizzabile già da lunedì 15 maggio, quando riprenderanno le lezioni.

Fonte foto: ANSA

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