L'indagine riaperta su Unabomber e i nuovi prelievi di Dna su 15 sospettati: chi sono e cosa si sta cercando
Nuovi sviluppi su Unabomber: si è deciso di prelevare il Dna di una quindicina di persone sospettate all'epoca e poi considerate non rilevanti
L’indagine su Unabomber, il bombarolo seriale mai identificato, autore di diversi attentati tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia negli anni Novanta e Duemila, riparte con nuovi prelievi di Dna su una quindicina di persone.
- La nuova decisione sul caso Unabomber
- Il commento dell'avvocato Alessandra Devetag
- Le parole dell'avvocato di Elvo Zornitta
La nuova decisione sul caso Unabomber
Come riportato dal ‘Corriere della Sera’, c’è una novità a un anno dall’incarico conferito dal gip di Trieste Luigi Dainotti al generale Giampietro Lago (comandante del Ris di Parma) e alla professoressa Elena Pilli (antropologa molecolare all’Università di Firenze) di analizzare 10 reperti recuperati sui luoghi di altrettanti dei 34 attentati attribuiti a Unabomber e di compararli con il profilo genetico degli 11 indagati nell’inchiesta bis riaperta il 22 novembre 2022 dalla Procura di Trieste.
I periti del gip, che il 18 marzo avrebbero dovuto presentare l’esito del lavoro, hanno richiesto il rinvio dell’udienza al 30 aprile. Avrebbero infatti deciso di comparare con i 10 reperti il Dna di un’altra quindicina di persone residenti nelle province di Pordenone e Udine, sospettate all’epoca e poi non considerate rilevanti per le indagini. Il tutto con la formula dell’incidente probatorio ma con l’ausilio delle nuove tecnologie, che potrebbero arrivare a risultati fino a questo momento mai raggiunti.
Unabomber è un bombarolo seriale che non è stato mai identificato: è ritenuto l’autore di diversi attentati compiuti tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia negli anni Novanta e Duemila.
Il commento dell’avvocato Alessandra Devetag
Alessandra Devetag, uno dei legali delle 11 persone già sotto inchiesta, ha commentato: “Da tre settimane sapevamo che il colonnello Lago e la professoressa Pilli avevano chiesto una proroga di 60 giorni per la presentazione della perizia, perché dicono che le operazioni sono complesse. Elementi e soggetti da considerare sono tanti”.
Poi ha aggiunto: “Al momento non ci sono stati comunicati altri indagati, sappiamo però che è intenzione del gip esaminare il Dna di tutti i soggetti venuti a contatto, anche involontariamente, con i reperti trovati sui luoghi degli attentati. E infatti è stato prelevato anche ai giornalisti e agli addetti del tribunale e dell’archivio che li hanno maneggiati, per scartare le tracce da loro lasciate. Questo eventuale nuovo gruppo di persone cui sarà chiesto di sottoporsi volontariamente al prelievo del Dna potrebbe rifiutarsi e il gip potrà valutare se disporre il prelievo coatto“.
Le parole dell’avvocato di Elvo Zornitta
Maurizio Paniz, avvocato difensore di Elvo Zornitta, l’ingegnere di Azzano Decimo unico indagato della prima inchiesta e la cui posizione fu archiviata prima di arrivare al processo, ha dichiarato: “Non vorrei che fosse una perdita di tempo e che ancora una volta si illudessero le vittime di Unabomber di poter finalmente arrivare al colpevole. Sono passati 30 anni dai primi attentati, i reperti non sono stati conservati perfettamente e stiamo aspettando da una anno la perizia dei tecnici incaricati dal gip”.