Indagine su Covid hospital: perquisiti fedelissimi di De Luca
La procura di Napoli indaga sulla gara d'appalto per la realizzazione dei Covid hospital in Campania
La realizzazione Covid hospital di Napoli, Salerno e Caserta sono sotto inchiesta con l’ipotesi di reato di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, come riporta Repubblica.
Indagine su Covid hospital: le perquisizioni
La Procura di Napoli ha disposto perquisizioni e sequestri di computer, tablet e cellulari per i manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, il consigliere regionale Luca Cascone, molto vicino al governatore campano Vincenzo De Luca, e l’ingegnera Roberta Santaniello, componente dell’Unità di crisi regionale e del gabinetto della giunta per la Protezione Civile.
La costruzione dei tre Covid hospital prefabbricati con 72 posti letto in terapia intensiva aveva rappresentato uno dei punti centrali della gestione dell’emergenza coronavirus del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Indagine su Covid hospital: la gara sugli ospedali voluti da De Luca
Sulla gara da oltre 15 milioni di euro aggiudicata dalla centrale regionale per gli acquisti Soresa alla società padovana Med(“Manufactoring engineering & developmentas srl”), con procedura di somma urgenza come previsto dalla legge , indaga adesso la procura.
Le indagini partono da presunte “criticità” ipotizzate “in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione” dei lavori per la realizzazione dell’ospedale modulare di Ponticelli. Ma si indaga anche con riferimento “alle altre gare indette nel periodo dell’emergenza”. Quindi i magistrati vogliono passare in rassegna tutte le tappe della strategia sull’emergenza coronavirus messa in atto dalla Regione Campania.
Tra le situazioni più controverse, i contatti procurati dal consigliere regionale Cascone tra la Soresa e i possibili fornitori di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale ritenuto utile ad affrontare la fase più acuta dell’epidemia, pur non ricoprendo formalmente alcun ruolo in seno all’unità di crisi.
Circostanza che è il consigliere regionale stesso ad ammettere, spiegando di aver agito al solo scopo di contribuire a titolo personale ad affrontare una situazione di emergenza e ha chiesto attraverso il suo legale, l’avvocato Cecchino Cacciatore, di essere interrogato per chiarire la sua posizione.
Altri filoni della stessa inchiesta stanno prendendo in esame l’esecuzione dell’opera, i subappalti, l’affidamento di lavori dell’importo di 700 mila euro per la preparazione dell’area nei pressi dell’Ospedale del Mare alla Siram del gruppo Veolia.
Approfondimenti in corso anche su presunti ritardi nella fornitura dei ventilatori per la terapia intensiva, contestati dalla Soresa alla Med, che invece respinge ogni responsabilità, considerandola riconducibile a “cause di forza maggiore” collegate alle difficoltà di approvvigionamento internazionali.