Incidente Santo Stefano di Cadore, lunedì interrogatorio di Angelika Hutter per convalidare il fermo
Lunedì 10 luglio dovrebbe svolgersi l'interrogatorio di garanzia della 31enne tedesca indagata per omicidio stradale dopo l'incidente vicino Belluno
Proseguono le indagini sul terribile incidente a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, dove il 6 luglio la 31enne tedesca Angelika Hutter alla guida della sua auto ha investito e ucciso tre persone mentre camminavano sul marciapiede. La donna, attualmente in stato di fermo, sarà sentita con ogni probabilità lunedì 10 luglio dal Gip di Belluno per l’interrogatorio di garanzia.
- Attesa per l'interrogatorio di garanzia
- La donna negativa ai test tossicologici
- L'evidenza dell'alta velocità
Attesa per l’interrogatorio di garanzia
A perdere la vita nel terribile incidente che ha sconvolto la comunità di Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, sono stati il 48enne Marco Antoniello, suo figlio Mattia (2 anni) e la nonna del piccolo, la 65enne Mariagrazia Zuin.
La donna alla guida dell’auto che ha travolto e ucciso le tre vittime è la 31enne tedesca Angelika Hutter che si trovava in Italia in vacanza. L’auto, infatti, era stata noleggiata. La 31enne, inoltre, era già stata denunciata nei giorni precedenti a Bolzano per il possesso di oggetti atti a offendere.
I rilievi sul luogo dell’incidente a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno
Dopo l’incidente la donna è stata sottoposta a fermo e condotta nel carcere di Venezia. Ma si attende lunedì 10 luglio per la convalida del fermo, quando la 31enne dovrebbe essere sentita dal gip nell’interrogatorio di garanzia.
Sempre nella giornata di lunedì, inoltre, sarà indetto il lutto cittadino a Santo Stefano di Cadore dove nella giornata di venerdì è anche stata celebrata una messa per le vittime. È stata annullata, invece, la festa cittadina prevista nel fine settimana.
La donna negativa ai test tossicologici
La donna, indagata per omicidio stradale, è risultata negativa agli esami tossicologici a cui è stata sottoposta.
Esclusa, dunque, l’ipotesi che la 31enne tedesca guidasse in stato di alterazione, le indagini per ricostruire la dinamica e la causa dell’incidente si stanno concentrando su due aspetti.
Da un lato la velocità sostenuta – sicuramente superiore al limite dei 50 Km/h – a cui l’Audi guidata dalla donna stava andando quando è avvenuto l’incidente.
E dall’altro, la possibilità che l’automobilista stesse utilizzando il cellulare mentre si trovava alla guida. Su questo fronte, infatti, gli investigatori stanno analizzando le celle telefoniche agganciate nell’arco di tempo a ridosso dell’incidente.
L’evidenza dell’alta velocità
Dai rilievi effettuati dai carabinieri è emerso che l’Audi guidata dalla 31enne andava certamente al di sopra del limite di 50 Km/h fissato in quella zona.
Ad avallare l’ipotesi dell’alta velocità come causa dell’incidente, c’è il fatto che gli agenti non hanno riscontrato nessun segno di frenata sull’asfalto.
A ciò si aggiungano le condizioni disastrose in cui è apparsa la parte anteriore dell’auto dopo l’incidente e la distanza di una trentina di metri tra il punto dell’impatto e quello in cui sono stati scaraventate le vittime.