Incidente Santo Stefano di Cadore, Angelika Hutter andava a 160 km orari: era già stata denunciata a Bolzano
Secondo un parente delle vittime, che riporta informazioni che sarebbero state fornite dalle forze dell'ordine, l'auto viaggiava a circa 160 km orari
Il terribile incidente a Santo Stefano di Cadore, a Belluno, dove hanno perso la vita un bambino di 2 anni, il padre e la nonna, poteva essere evitato. Nonostante il limite di velocità in quella strada fosse di 50 km orari, Angelika Hutter, conducente dell’auto che ha travolto la famiglia, avrebbe viaggiato a 160 km all’ora. La donna, in vacanza in Italia, era già stata denunciata qualche giorno prima a Bolzano.
L’arresto di Angelika Hutter
La 32enne tedesca Angelika Hutter è attualmente in stato di fermo con l’accusa di omicidio stradale per aver travolto a Santo Stefano di Cadore Marco Antonello, di 48 anni, il figlio Mattia di 2 anni e la nonna Mariagrazia Zuin di 65.
“Sono disoccupata, mi trovo qui perché sto facendo un giro in Italia” avrebbe detto agli inquirenti la 32enne, residente a Deggendorf, una cittadina nel land della Baviera.
Gli agenti sul posto dell’incidente, dove si trova l’auto distrutta di Angelika Hutter
Sembra che Hutter stesse girando l’Italia viaggiando e dormendo all’interno di un’auto noleggiata, come fanno pensare le coperte e diverso cibo ritrovati al suo interno.
Anche per questo, qualche giorno prima, aveva attirato le attenzioni delle forze dell’ordine a Bolzano, che avevano perquisito l’auto e l’avevano denunciata perché trovata in possesso di oggetti atti a offendere.
Al momento si trova nel carcere di Venezia, in attesa di comparire davanti a un giudice per la convalida. La donna è stata sottoposta alla misura cautelare per il pericolo che tornasse a Deggendorf.
La velocità dell’auto
Nella relazione presentata in procura a Belluno si legge che, secondo una prima stima ancora da verificare, l’auto avrebbe viaggiato a una velocità non inferiore ai 70 chilometri orari.
Per Marco Potente, cognato della vittima Marco Antoniello e figlio di Mariagrazia Zuin, Hutter la velocità dell’auto sarebbe stata invece di almeno 160 chilometri orari.
“Dai primi rilievi, da quanto ci hanno detto le forze dell’ordine, pare che quell’Audi stesse viaggiando a 160 chilometri all’ora – ha detto Potente, come riportato dal Gazzettino -, mio padre mi ha raccontato che la donna alla guida sembrava fuori di sé, non so dire perché sotto choc o sotto l’effetto di qualche sostanza”.
Non è ancora possibile sapere se Hutter fosse o meno sotto effetto di sostanze stupefacenti o di alcol. Al momento dell’incidente, infatti, sembra non sia stato possibile eseguire l’alcol-test, perché l’apparecchio in dotazione degli agenti era rotto.
Un campione di sangue prelevato in ospedale è stato, invece, inviato a Padova per le analisi e risultati sono attesi a breve.
Anche il cellulare della 32enne è stato sequestrato dagli agenti, per verificare se lo stesse usando prima dell’incidente e se si fosse distratta per questo motivo.
Le parole di un parente
Sempre Marco Pontente, ha parlato al Gazzettino della tragedia che gli ha portato via 3 membri della propria famiglia, che si trovavano in vacanza.
“Cosa vuole che le dica? Siamo distrutti. Non ha senso morire in questo modo, falciati in vacanza da un’auto piombata alle spalle”.
“Sono morti mia madre, mio nipote e mio cognato, mia sorella è ricoverata in ospedale, mio padre è ancora sotto choc. Quella donna ci ha condannati per sempre a una vita orribile”.